In appello assolto con formula piena il 25enne Rachid Nainia
CANCELLATA LA CONDANNA PER STUPRO: È INNOCENTE
Ad accusarlo l'ex fidanzata: era un rapporto consenziente
PIEVE DI SOLIGO – (gp) In primo grado aveva rimediato una condanna a cinque di reclusione per aver abusato sessualmente della sua ex fidanzata. Accuse che Rachid Nainia, marocchino oggi 25enne, sposato con una connazionale e residente in Marocco, aveva sempre respinto parlando non solo di un rapporto consensuale ma decidendo di affrontare il dibattimento per dimostrare la propria innocenza, pur sapendo che avrebbe rischiato una pesante condanna.
Difeso dall'avvocato Barbara Camerin, il giovane ha vinto la sua battaglia: la Corte d'Appello di Venezia, ribaltando la sentenza di primo grado, lo ha infatti assolto con formula piena. Sentenza già passata in giudicato per cui il 25enne, a conti fatti, è stato ingiustamente accusato.
La vicenda riguardava un triangolo amoroso composto da tre giovanissimi: lei era una 20enne del bellunese, lui era l'ex fidanzato marocchino di 21 anni e l'altro era uno spasimante della giovane, suo coetaneo. A far scattare il procedimento penale era stata la querela sporta dalla ragazza contro il suo ex (aveva pure chiesto di ritirarla ma per questi reati si procede d'ufficio) per un rapporto sessuale consumato all'interno di una Y10 la notte tra il 15 e il 16 febbraio 2008.
La loro storia era giunta al capolinea, anche a causa dell'interessamento dell'altro ragazzo che si era innamorato della giovane, ma quella sera si erano dati comunque appuntamento a Pieve di Soligo. Nel parcheggio di un distributore del centro di Pieve di Soligo i due ex morosi si sono appartati in auto e lì si sarebbe consumata la violenza. Un rapporto consenziente secondo la difesa dell'imputato, tanto che gli esami medici a cui si sottopose la ragazza per accertare le molestie diedero esito negativo.
Stando alla linea difensiva, sarebbe stato l'altro, lo spasimante, a convincere la ragazza a sporgere denuncia, e i più maliziosi potrebbero sostenere che l'avrebbe fatto per togliere di mezzo il rivale in amore. Fatto sta che il 21enne marocchino è finito alla sbarra ed è stato condannato a 5 anni di carcere. In aula c'era anche la sua attuale moglie, con la quale si era sposato appena una settimana prima, che era scoppiata in lacrime alla lettura della sentenza.