Viaggio tra maestri noti e "dimenticati" con l'ensemble Dulcis In Fundo
SPLENDE IL SECOLO D'ORO DELLA MUSICA VENEZIANA
Venerdì presso la chiesetta di San Vigilio a Col San Martino
Nel Settecento Venezia è un centro musicale di primaria importanza e i musicisti ivi formati condividono tratti stilistici, armonici e formali, che si diffondono ben oltre l’ambito musicale italiano. Si sviluppa quindi uno Stile e poi una vera e propria “Scuola Veneziana”, rappresentata da un’innumerevole schiera di compositori, strumentisti e cantanti, molti dei quali viaggiano per tutta Europa.
Il programma propone autori che attualmente godono di ottima considerazione tra il pubblico e la critica (come Albinoni e Vivaldi) accanto a brani di compositori che col tempo sono stati completamente dimenticati. Anna Bon, che all’epoca ebbe il prestigioso incarico di virtuosa di musica da camera presso la corte di Federico il Grande a Potsdam. Diogenio Bigaglia che, oltre alle sonate per flauto dolce e basso continuo, compose messe, oratori, salmi, mottetti, cantate sacre e profane e altre opere strumentali. Andrea Lucchesi, organista e cembalista attivo a Venezia dal 1757 al 1771; le sue doti di compositore furono rapidamente apprezzate e ricevette incarichi per celebrazioni ufficiali della Repubblica: un esempio furono le cantate in onore dei principi tedeschi in visita nella Serenissima. I vari brami, dunque, costituiranno anche una riflessione su valore artistico, fama e oblio.
L'ENSEMBLE DULCIS IN FUNDO
L'ensemble Dulcis in fundo, fondato nel 2003 da giovani professionisti, si è specializzato nel repertorio barocco ed è composto da Olga Bernardi e Fabiano Martignago (flauti dolci), Stefano Sopranzi (fagotto) e Luca Poppi (clavicembalo): tra i vari riconoscimenti conceguiti dalla formazione, ricordiamo ha vinto il 1° premio al 1° concorso nazionale di flauto dolce e musica da camera con flauto dolce promosso dall'ERTAItalia (European Recorder Teachers' Association).
Il gruppo mira a creare occasioni di ascolto di musiche barocche e preclassiche, con un suono e uno stile il più possibile conformi all'originale. Anche gli strumenti impiegati sono originali antichi (Stefano Sopranzi suona un fagotto realizzato a Strasburgo nella seconda metà del XVIII secolo) o copie di originali conservati nei musei europei. Tutto ciò senza peraltro appiattire l’esperienza musicale a un puro esercizio di rivisitazione del passato, proponendo cioè un'esecuzione rigorosa ma viva e presente.
IL PROGRAMMA
T. Albinoni (Venezia 1671 – Venezia 1751)
Triosonata I op. I in Re minore (Grave – Allegro – Largo – Allegro)
D. Bigaglia (Burano 1676 – Venezia 1745)
Sonata I in Re maggiore (Adagio – Allegro – Largo – Presto)
A. Vivaldi (Venezia 1678 – Vienna 1741)
Concerto RV 100 in Fa maggiore (Allegro – Largo – Allegro)
A. Lucchesi (Motta di Livenza 1741 – Bonn 1801)
Divertimento per cembalo in Do maggiore
Divertimento per cembalo in Fa maggiore
Divertimento per cembalo in La maggiore
Anna Bon (Venezia 1739 – ? Hildburghausen 1767)
Divertimento III in Sol minore (Andantino – Allegro – Presto)
A. Vivaldi (Venezia 1678 – Vienna 1741)
Triosonata RV 63 “La Follia” (Adagio – Andante – Allegro – Adagio – Vivace – Allegro – Larghetto – Allegro – Adagio – Allegro)