I legali di Xenia: "Capiamo le proteste, ma la violenza è intollerabile"
DISORDINI A QUINTO: PRONTA UNA RAFFICA DI DENUNCE
Il vigilante aggredito, un 67enne, ha perso due incisivi
QUINTO – Gli atti di violenza avvenuti nella notte tra mercoledì e giovedì a Quinto di Treviso, dove sono stati sistemati circa 100 profughi, rischiano di costare grosso agli autori. I legali della proprietà dello stabile, dell'associazione Xenia Ospitalità che ha accolto i migranti e del vigilante che è stato aggredito stanno infatti preparando una denuncia contro tutti coloro che hanno partecipato ai disordini.
Le tipologie di reato ipotizzate sono diverse: saccheggio, devastazione, danneggiamento aggravato, violazione di domicilio, occupazione abusiva, incendio doloso e lesioni aggravate. Quest'ultimo reato si lega all'aggressione subìta dal vigilante, dipendente di una cooperativa, che era stato chiamato dall'associazione Xenia per fare attività di portierato nella palazzina dove sono stati alloggiati i profughi. L'uomo ha raccontato (e ci sono dei video che lo testimoniano, tanto che i legali sanno già nomi e cognomi di chi ha agito) di essere stato circondato da decine di persone e di essere stato malmenato.
Il 67enne, per scappare a quella violenza, è salito nella propria vettura che è stata presa poi a calci e pugni. L'uomo ha riportato diverse contusioni oltre alla perdita di due incisivi. Anche la sua auto è stata danneggiata. Ma non sono gli unici danni: la porta di un appartamento è stata sfondata, mobili, reti, materassi e televisioni sono state date alle fiamme. Due operatori dell'associazione si sono dimessi per evitare di essere aggrediti ancora dopo che è stato impedito loro di consegnare i pasti ai migranti. Una situazione al limite per cui si muoverà anche la magistratura. Il Procuratore Michele Dalla Costa ha dichiarato che potrebbe procedere d'ufficio se si profilassero ipotesi di reato che lo permettono, sottolineando che sarà però necessario capire cosa è accaduto e individuare gli eventuali responsabili.