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Annunciati i primi nomi: Arslan, De sio, Ervas, Segre, Lamarque...
CARTACARBONE, L'AUTOBIOGRAFIA È ANCHE NELLA POESIA E NEI VIAGGI
La seconda edizione del festival letterario cerca volontari
Antonia Arslan, Paola Mastrocola, Teresa De Sio, Fulvio Ervas, Kader Abdollah, Andrea Segre... Sono solo alcuni degli autori attesi per la seconda edizione del CartaCarbone Festival, la manifestazione letteraria di Treviso incentrata sulla narrativa autobiografica che si svolgerà dal 15 al 18 ottobre.
Se la prima edizione “nata quasi per gioco” aveva registrato in un solo weekend 8.000 presenze - spiega Bruna Graziani, direttrice artistico del festival e presidente dell'associazione organizzatrice Nina Vola – “ora il Festival ha le carte in regola per diventare una proposta culturale organica, duratura e radicata nel territorio.”
Anche per questo è iniziata la campagna per raccogliere volontari (per info www.cartacarbonefestival.it)
Nei quattro giorni di festival sono previsti 150 ospiti, nazionali e internazionali, 80 incontri, laboratori, tavole rotonde e oltre 20 tra spettacoli ed eventi speciali, con al centro la letteratura autobiografica.
Tra le novità del CartaCarbone festival, la prima giornata dedicata alla poesia, con la partecipazione di nomi del calibro di Vivian Lamarque, Luciano Cecchinel e Chi Trung uno dei maggiori poeti vietnamiti viventi.
Un genere, quello autobiografico, che permette quindi di toccare altri terri-tori narrativi, come la poesia o la letteratura di viaggio, e altre discipline, come la storia, la psicologia o la filosofia.
Tra i temi che verranno affrontati, la scrittura autobiografica come mezzo di autoanalisi e di autoguarigione: ne parleranno in due eventi distinti il cardiologo Alfredo Zuppiroli, autore di Le trame della cura (Maria Margherita Bulgarini, 2014) e Stefania Laurora che nel suo Solo un salto e la ragione diventa follia (Books & Company, 2014) racconta dell’elaborazione attraverso la scrittura di sé di una diagno-si di disagio mentale. Prodigioso “farmaco” dunque, la scrittura autobiografica, che si potrà sperimentare nei laboratori di scrittura nei giorni del Festival; i new media e il loro impatto sull'identità personale, l'Altro, lo straniero e le visioni aperte su culture non conosciute: si scoprirà l’Iran di Kader Abdolah, il Vietnam di Chi Trung, l’Armenia di Antonia Arslan, il Montenegro di Tijana Djerkovich; l’amore cattivo, ossessivo, malato, e quello buono, l’amore vissuto dal e sul corpo femminile, con i racconti di Francesca Mazzucato e di Teresa De Sio. E poi l’amore per la madre, l’amore pieno, l’amore che ci abbandona nel naturale distacco raccontato da Marco Peano nel suo L’invenzione della madre (Minumux Fax, 2015), narrazione di straziante bellezza;
Ad aprire i lavori sarà anche quest’anno Duccio Demetrio, il guru italiano di questo genere letterario, fondatore della Libera Università dell’Autobiografia (LUA) di Anghiari, in provincia di Arezzo, che porta a Treviso il suo nuovo libro Green Autobiografy (BookSalad, 2015), dedicato a chi vuole imparare a raccontare il mondo naturale dopo averlo guardato con occhi diversi e riscoperto sotto altre luci.
“Tutti noi abbiamo delle cose da raccontare. Non è che possono farlo solo i grandi scrittori. – spiega Bruna Graziani - Si tratta di provare a maneggiare lo strumento della scrittura. Partendo da sé è più facile, le cose che scriviamo possono essere condivise e condivisibili.”