Nessuna offerta per l'area interessata da un incendio ad aprile
CHIARI & FORTI: ANCORA UNA VOLTA L'ASTA È DESERTA
La base era scesa del 20%: da 9 milioni di euro a 7,3 milioni
SILEA – Deserta. L'asta giudiziaria per la vendita dell'ex Chiari & Forti di Silea non ha registrato nessun compratore interessato. L'immobile appartenuto al gruppo “Acqua Pia Antica Marcia”, oggi in concordato preventivo, non interessa a nessuno. E pensare che la base d'asta, dopo l'incendio che ha distrutto l'ex mulino Toso, era scesa dai 9 milioni proposti lo scorso aprile ai 7,3 di oggi. Un'ulteriore asta verrà fissata a fine settembre o ai primi di ottobre, ma la base scenderà soltanto di qualche centinaia di migliaia di euro, come ha sottolineato il liquidatore Alessandro Baratta.
A pesare sulla vendita dell'immobile è stato l'incendio dello scorso 7 aprile che ha semidistrutto l'area e per cui non ci sarà nessun colpevole. La Procura infatti, nonostante tutti gli sforzi messi in campo, non era riuscita nemmeno a stabilire con certezza se fosse stato un incendio doloso (anche se le probabilità sono molto alte) ma soprattutto non aveva in mano elementi così forti per poter individuare gli eventuali responsabili. La relazione della polizia giudiziaria dei vigili del fuoco aveva infatti escluso la presenza di benzina o di altri liquidi infiammabili o di acceleranti, e per riuscire a stabilire oltre ogni ragionevole dubbio se le fiamme fossero state appiccate da qualcuno sarebbe necessario scavare tra le macerie e andare in profondità nel terreno.
Operazione che avrebbe potuto portare a stabilire se ci fosse stato dolo, ma in ogni caso non sarebbe servita per avere in mano elementi utili per risalire a chi aveva agito. Sull'area, nel 2006, era stato presentato un progetto di riqualificazione in cui erano previsti un parco polifunzionale con unità residenziali su 56 mila metri quadrati, uffici per 16 mila, negozi per 12 mila e attività ricettive e alberghiere per 18 mila metri quadrati, oltre a 40 mila metri di parco verde, il tutto per un investimento previsto di 220 milioni di euro. Nulla di ciò è mai stato fatto.