Lo storico Daniele Ceschin accompagnato dal cantautore Ricky Bizzarro
LO SPETTACOLO: "DALLA TERRA DI NESSUNO. CRONACHE DI GUERRA TRA CAPORETTO E IL PIAVE"
Mercoledì 2 settembre in piazza san Pio X a Casier
CASIER - Mercoledì 2 settembre alle ore 20:30 in piazza San Pio X a Casier (TV) andrà in scena la prima assoluta dello spettacolo “Dalla terra di nessuno. Cronache di guerra tra Caporetto e il Piave”.
A raccontare la ritirata italiana da Caporetto lo storico trevigiano Daniele Ceschin, accompagnato alla chitarra e alla voce dal cantautore Ricky Bizzarro, che per l'occasione ha riscoperto e arrangiato alcune canzoni popolari dell'epoca, spesso intonate dai nostri soldati al fronte negli estenuanti giorni di attesa passati in trincea.
Caporetto, il Piave, Vittorio Veneto. Storie di soldati in rotta dall’Isonzo al Piave: attraversano città, paesi, ponti e in pochi giorni raggiungono il Piave, la nuova linea del fronte.
Ma chi sono i responsabili della sconfitta? I fanti “pidocchiosi” o i napoleoni dello Stato Maggiore? Assieme ai soldati, migliaia di civili che scappano verso un destino ignoto. Sono i borghesi, i “siori” che avevano sempre gridato “Viva la guerra!”.
Chi non riesce a passare l’ultimo ponte resta chiuso nella prigione dell’occupazione militare. Molti conoscono la violenza delle truppe occupanti, ma sono peggio i todeschi o i striaci? Per tutti c’è la fame e di fame si muore.
Migliaia di donne friulane e venete vengono violentate dai soldati e le terre occupate, e poi liberate, si popolano dei “figli del nemico”.
Sullo sfondo i bagliori delle battaglie sul Grappa e sul Piave, dell’offensiva finale che porta a Vittorio Veneto.
I fanti italiani – contadini, braccianti, cafoni, pastori, operai – imparano a conoscere la guerra moderna, e i primi mesi non hanno nemmeno gli elmetti. La rigida disciplina militare imposta dal generale Cadorna culmina in centinaia di fucilazioni.
Si combatte in un buco chiamato trincea che annienta e polverizza i corpi, li priva della carne e persino del nome. Si cominciano a contare i morti: 533 per ogni giorno di guerra. Ma per la retorica nazionale sono soltanto “caduti” da ricordare con i monumenti e da fissare su una lapide.
L'evento si inserisce nell'ambito delle commemorazioni del centenario della Grande Guerra, ed è organizzato da Arci Treviso con il contributo del Comune di Casier.
L'ingresso allo spettacolo sarà libero e gratuito. In caso di maltempo andrà in scena presso il
teatrino delle scuole elementari di Casier, in via Basse 1.
Per Informazioni si prega di contattare Arci Treviso al numero 0422 410590, o di inviare una e-mail all'indirizzo treviso@arci.it.