Entrano, distraggono la titolare e scappano con i gioielli
DOPPIO COLPO IN GIOIELLERIA, BOTTINO DI 15MILA EURO
Nel mirino “Gatto” di Treviso e “Preziosismi” di Casale
TREVISO - I ladri si fingono clienti ed entrano nella gioielleria, chiedono di vedere dei gioielli, distraggono la negoziante e riescono a scappare con un intero rotolo di collane in oro. Questa la tecnica utilizzata da una banda che nel corso dello scorso fine settimana ha colpito per ben due volte: nel mirino, venerdì sera, la gioielleria “Gatto” di viale Brigata Marche a Treviso e sabato mattina la gioielleria “Preziosismi” di Casale sul Sile, in viale Vittorio Veneto. Il primo colpo della banda è stato messo a segno venerdì sera in viale Brigata Marche quando la gioielleria “Gatto” stava per chiudere i battenti. All'interno del negozio entrano due uomini, vestiti in modo distinto: chiedono alla titolare, una trevigiana di 47 anni, di vedere alcune collane in oro. Sul bancone viene steso il classico panno su cui sono riposti vari preziosi, tutti di ingente valore. Nell'arco di una frazione di secondo, approfittando di una distrazione della proprietaria del negozio, il rotolo di stoffa sparisce. I malviventi riescono a scappare velocemente a piedi, facendo perdere le proprie tracce. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, già acquisite dai carabinieri, non lasciano spazio a dubbi e immortalano i volti dei due ladri e l'azione da manolesta con cui uno dei due uomini prende il panno e lo nasconde nei pantaloni. L'indomani, al mattino, il secondo colpo. Questa volta a finire nel mirino la gioielleria “Preziosismi” di Casale. In questo frangente, ad agire, sono tre donne, probabilmente delle nomadi. Il metodo è sempre lo stesso: si fanno mostrare dalla titolare, una 50enne, delle collane, distraggono la titolare e scappano con un panno che conteneva sedici gioielli per un valore di circa 7mila euro. E' stesso bottino ottenuto con il furto di alcune ore prima. In questo caso non vi sono le telecamere a certificare l'accaduto ma i carabinieri di Treviso che indagano due due furti sospettano che i due uomini e le tre donne entrate in azione siano parte di una unica banda specializzata in questo tipo di furto.