Flavio Cian giudicato del tutto estraneo ai fatti contestati
MERCANTE D'ARTE PROSCIOLTO: "UN EQUIVOCO, NON UNA TRUFFA"
Quattro artisti lo accusavano di non aver restituito dei quadri
TREVISO – (gp) Era finito sotto accusa per truffa per aver venduto una ventina di quadri di quattro artisti senza versare loro il compenso pattuito. In realtà si è trattato di un clamoroso equivoco visto che il mercante d'arte non solo ha restituito le tele ai legittimi proprietari, che hanno ritirato le querele, ma è anche stato prosciolto a processo. Difeso dall'avvocato Simone Guglielmin, Flavio Cian, presidente dell'associazione culturale “Liberarte”, aveva chiarito fin da subito che la truffa che gli veniva contestata non aveva motivo di esistere. L'unico errore è stato restituire i quadri ai proprietari in ritardo rispetto ai tempi pattuiti, anche se nel frattempo le querele erano già state sporte. I quattro artisti gli avevano consegnato le tele affinché Cian organizzasse alcune esposizioni nel trevigiano, vendendole poi in tv. Una volta recapitate, non ne avrebbero più saputo nulla. Gli artisti (Gabriella Fabbri di Teramo, Marco Stella di Seravezza in provincia di Lucca, Fausto Tronci di Serdiana in provincia di Cagliari e Caludio Caldana di Verona), hanno così deciso di passare alle vie legali. Ma prima che il processo avesse inizio, i loro quadri sono stati restituiti. Il ritardo nella riconsegna non ha però bloccato il processo, che si è celebrato ugualmente per decretare l'innocenza di Cian.