VIDEO Denunciati quattro imprenditori: gli operai li pagava lo Stato
IMPRESA EDILE IN CRISI MA CON 100 LAVORATORI IN NERO
Le accuse: ricettazione, truffa, evasione fiscale e bancarotta
MONTEBELLUNA - Hanno approfittato dello stato di crisi del settore edile per ottenere la cassa integrazione per operai che in realtà continuavano regolarmente a lavorare: con i fondi ottenuti illecitamente dall'Inps pagavano altri lavoratori in nero. Questo quanto hanno scoperto gli investigatori della Guardia di Finanza di Treviso passando al setaccio la documentazione contabile e non solo di un'azienda con sede legale a Montebelluna ma che opera su tutto il territorio regionale. Denunciati alla Procura di Treviso, a vario titolo, quattro imprenditori, tutti di circa50 anni: un trevigiano, due lombardi ed un romano, già titolare di un'azienda fallita in passato. Devono rispondere di truffa, evasione fiscale attraverso l'emissione di fatture false, bancarotta fraudolenta e ricettazione. L'azienda avrebbe indebitamente percepito dall'Inps oltre 100mila euro dal 2010 fino alla fine dello scorso anno: dei 100 operai che hanno lavorato per la ditta erano 36 quelli in cassa integrazione, almeno sulla carta, mentre 15 erano totalmente in nero. Per ogni lavoratore 80 ore erano pagate dall'azienda, le restanti 100 a carico dello Stato. Le fiamme gialle hanno ricostruito la frode grazie ad alcune agende ritrovate durante le perquisizioni: in questi registri non ufficiali venivano segnate le ore effettivamente lavorate dagli operai. Sono stati sequestrati, nel corso dell'operazione, tre mezzi che risultavano essere provenienti dal patrimonio di una società fallita, in particolare quella dell'imprenditore romano finito nel mirino dei finanzieri.