Innocenti Stefania Donadi, Walter Pasqualin e Luigi Severin
BUCO DA 4 MILIONI ALL'ULSS 9: ASSOLTA LA "CRICCA BOLZAN"
Cancellato il risarcimento da 750 mila euro del primo grado
TREVISO - La Corte d'Appello di Venezia, a differenza di come aveva fatto con i tre imputati principali, ha cancellato in secondo grado le condanne inflitte ai quattro coimputati di concorso in peculato aggravato per il buco da 4 milioni di euro nelle casse dell'Ulss 9 di Treviso. Dopo le quattro condanne per un totale di 14 anni e 6 mesi di reclusione, i giudici veneziani hanno assolto i tre imputati (che avevano presentato ricorso) della cosiddetta “cricca Bolzan”. Stefania Donadi, la 45enne di Paese nel cui conto corrente sarebbe transitata la somma più consistente (1.878.824,47 euro) è stata giudicata innocente per non aver commesso il fatto. Stessa formula per il 55enne residente a Paese Luigi Severin, che per l'accusa avrebbe visto lievitare il suo conto in banca di 63.632,42 euro. Assolto perchè il fatto non costituisce reato invece l'ex marito della Bolzan, Walter Pasqualin, al quale venne sequestrato il negozio “In Arredamenti” di Villorba messo in piedi grazie a 301.620 euro sottratti all'Ulss 9. L'unico a non aver presentato ricorso in appello è stato il 52enne di Casale sul Sile Fausto Zorzan che si sarebbe impossessato di 60.668,25 euro. Per lui la condanna a tre anni di reclusione e al pagamento di 50 mila euro di provvisionale è destinata dunque a diventare definitiva. La Corte d'Appello cancella anche i risarcimenti da versare all'azienda sanitaria che in primo grado erano stati quantificati con una provvisionale da 750 mila euro: 500 mila euro per Stefania Donadi, 150 mila per Walter Pasqualin e 50 mila per Fausto Zorzan e Luigi Severin. In primo grado Stefania Donadi era stata condannata a quattro anni e sei mesi di reclusione, Walter Pasqualin a quattro anni e Luigi Severin a tre anni. Alla sbarra, in primo grado, erano finite con le stesse accuse anche l'amica 73enne della Bolzan, Anna Fantin, della 59enne di Silea Anna Martinelli e della 79enne Gabriella Zanta, madre di Massimo, che insieme avrebbero visto girare nei loro conti bancari 414.240,90 euro. Tutte e treerano state assolte per non aver commesso il fatto.