VALDOBBIADENE - Centinaia di migliaia di bottiglie di prosecco messe sul mercato come spumante Docg ma che tale non era: per produrlo sarebbero state utilizzate anche uve di minor pregio. Questo quanto sta emergendo da una maxi-indagine del nucleo Nas dei carabinieri che per ora ha portato nella Marca al sequestro di alcuni milioni di litri di vino, ora destinato ad essere declassato o distrutto, e a sanzionare con multe di almeno tre zeri decine di cantine, alcune molto note. Il controlli svolti dai militari nel corso dell'ultimo mese, quello tradizionalmente dedicato alla vendemmia, sono stati centinaia ed è stata proprio la Marca una delle zone maggiormente interessate e su cui gli investigatori hanno voluto far luce: buona parte dei sequestri e delle sanzioni sono infatti concentrate su Valdobbiadene e l'intera zona del prosecco Docg. L'indagine riguarda principalmente la produzione del 2014, certamente una delle annate peggiori per i vinificatori. A far scattare i sigilli al vino, durante le ispezioni, sono state principalmente alcune anomalie nei registri di carico e scarico delle cantine. Dall'analisi della documentazione da parte degli ispettori è emerso che alcuni produttori avrebbero messo sul mercato del vino Docg che era stato però prodotto utilizzando anche uve di altri vitigni di livello e qualità nettamente inferiore. Molti carichi di uva, non provenienti dai vigneti dell'area docg, non sarebbero stati registrati ne' dalla cantina di turno ne' dal venditore. Insomma litri e litri di ottimo prosecco dovrà essere distrutto o rimesso sul mercato solo declassandolo, con guadagni nettamente inferiori per i produttori. Ma su questo versante le indagini e gli accertamenti dei militari proseguono. E' infatti ancora prematuro stilare un bilancio definitivo dell'operazione del nucleo Nas: a Valdobbiadene sono stati controllate, a tappeto, tutte le aziende con produzioni superiori al 10mila colli. Un'analisi attenta e certosina quella dei militari. Una delle cantine principali, Col Vetoraz, di proprietà dell'imprenditore Paolo De Bortoli, è stata passata al setaccio per circa dieci giorni dai carabinieri: tutto è risultato essere in regola. L'intera operazione del nucleo antisofisticazioni, finora condotta sottotraccia, ha riguardato non solo i vini più noti, su tutti ovviamente il prosecco, ma anche altri vini la cui produzione è proibita dalla legge. Nella Marca è stato principalmente sequestrato il “fragolino” (una quantità pare ingente) ma non solo.