Il sindacato promuove un forum sulla sanitĂ regionale
CODICI VERDI DECLASSATI A BIANCHI, PROTESTE AL PRONTO SOCCORSO
L'allarme della Cgil di Treviso per i casi a Montebelluna
Ulteriore aggravante, spiega il sindacalista, di fronte alle rimostranze “gli utenti si sono sentiti rispondere che potevano fare rircorso, ma che prima avrebbero dovuto comunque pagare il ticket”. Una procedura, quella per l'eventuale ricorso, peraltro, secondo il leader dei pensionati Cgil, lunga e complessa, tale da scoraggiare chiunque. “Di norma, se c'è qualcuno che protesta per un servizio – ribadisce Barbiero -, prima si dovrebbe verificare se ha ragione e, poi, nel caso, farlo pagare non viceversa”.
Il caso è stato sollevato in occasione della presentazione del forum sulla sanità e sul sistema socio sanitario veneto, promosso dalla Cgil di Treviso il prossimo 20 ottobre. A confronto, oltre ai vertici del sindacato, l'assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, e diversi sindaci della Marca. Il Piano sociosanitario regionale 2012 – 2016, nota il segretario generale del sindacato, Giacomo Vendrame, era stato annunciato come una svolta epocale del settore, ma molti suoi programmi sono stati attuati solo in minima parte, a cominciare dalla medicina sul territorio e a domicilio. Ciò nonostante, accusa la Cgil trevigiana, ora la Regione propone una seconda rivoluzione, con la cosiddetta azienda zero e le ulss a dimensione provinciale.
Una riforma che può essere condivisibile su alcuni aspetti, ma che non può essere compiuta senza investimenti e senza assunzioni di personale, come ricorda Ivan Bernini, segretario provinciale della Funzione pubblica della Cgil. Altrimenti rischia di essere attuata a spese dei lavoratori e della qualità delle prestazioni ai pazienti.