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Un'esperienza per avvicinarsi alla condizione di chi vive per strada
TORNA LA NOTTE DEI SENZA DIMORA
Sabato 17 ottobre l'iniziativa e la riapertura del dormitorio comunale
TREVISO - Provare a calarsi nella vita di chi vive per strada, senza poter contare ogni giorno nel calore di una casa. Torna per il quinto anno a Treviso la Notte dei Senza Dimora. Una manifestazione che non a caso si svolge sabato 17 ottobre, in occasione della giornata mondiale della lotta contro le povertà, per informare, sensibilizzare e avvicinare i cittadini alla condizione di chi vive ai margini della società. Dalle 15 .00 nel sagrato della parrocchia San Martino, punto di riferimento per gli operatori di strada e le molte associazioni attente alla tematica, si svolgerà l'attività informativa, mentre in piazza dei signori vi saranno performance di danza e musica.
Seguono i due momenti principali: alle 19.30 la cena buffet, che quest'anno il Comune ha voluto organizzare nel cuore della città, in piazza dei Signori; e poi l'esperienza più dura, a livello fisico e psicologico, di dormire all'aperto nel proprio sacco a pelo, al parco del dormitorio di Santa Maria del Sile, in via Pasubio, che si raggiungerà a piedi, alle 21.30, da piazza dei Signori. A partire dal 17 ottobre e fino al 31 marzo 2016, riparte il progetto Emergenza freddo e verrà data la possibilità ai senza dimora di usufruire di un pasto e di un posto letto.
“Sperimentare in prima persona cosa vuol dire dormire per strada permette di avvicinarsi alla situazione di chi si trova in povertà, senza una casa, e aiuta fa cadere certi preconcetti, tipo la visione romantica del bohémien che lo fa per scelta.” spiega Don Luca Vialetto, referente del progetto Operatori di Strada.
La rete di enti e associazioni sensibili alla questione si è ampliata negli ultimi anni e raccoglie 32 parrocchie di Treviso con i suoi operatori di strada, la cooperativa Servire che gestisce il dormitorio, che riapre per il terzo anno, e oltre una 15ina di associazioni di volontariato. Aumentano, tuttavia, anche le persone che hanno bisogno di un luogo di ricovero per la notte. Lo scorso anno, dal 13 ottobre 2014 al 30 aprile 2015, sono stati 96 gli ospiti accolti nel dormitorio di via Pasubio, per un totale di 3740 pernottamenti. Il picco di richieste è stato nei mesi di febbraio e marzo (quest'ultimo mese 696 le presenze), periodo in cui è stato previsto l'aumento dei posti letto da 20 a 25. In media ogni persona ha pernottato per 38 notti, e ciascuno ha richiesto 3 volte il rinnovo dell'autorizzazione che dura due settimane. La maggior parte delle persone si collocano tra i 31 e i 55 anni. Il 31% delle persone accolte è di origine italiana, il 23% di origine marocchina.
“E’ un fenomeno sicuramente in crescita. Per questo si sta cercando di avviare dei progetti che possano rispondere ai bisogni delle persone in emergenza abitativa. La sfida è quella di ripensare progetti di vita, di fare in modo che si possa ripartire dalla casa come elemento realmente progettuale, ripartire dalle relazioni con il vicinato e la comunità locale per poter ridefinire un progetto di vita della persona. Se c’è una sinergia, come c’è, tra soggetto privato e soggetto istituzionale, i risultati ci sono.” Afferma René Galante, responsabile del progetto Emergenza freddo.
“L'attenzione rispetto alle situazioni di povertà deve essere tenuta alta - dice ai nostri microfoni il vicesindaco di Treviso, Roberto Grigoletto – abbiamo proposto noi di fare in piazza dei Signori per sensibilizzare i cittadini che sono, in ogni caso, molto generosi. Purtroppo per anni sono stati rappresentati male, nel senso che a volte non ci si ritrova in certi messaggi e in certe rappresentazioni politiche e ideologiche che fanno dei trevigiani cittadini chiusi e dimentichi di queste situazioni.”