Treviso, operazione da 1,6 milioni di euro: un terzo dai privati
SANTA CATERINA E' PRONTA PER LE GRANDI MOSTRE
Allestimenti e impianti: rinnovati 1.300 metri quadri
Il nuovo percorso comincerà alla destra dell'ingresso dove sono stati ricavati la nuova biglietteria, con gli sportelli per i singoli e per i gruppi, e, in un'ambiente attiguo, il guardaroba e la distribuzione delle audioguide. Gli spazi espositivi veri e propri, 560 metri quadrati, a cui si aggiungono una sala polifunzionale e i vari locali di servizio e di collegamento, inizieranno al primo piano nelle tre sale finali della Pinacoteca: qui, come in buona parte degli altri locali ristrutturati, erano collocate le opere novecentesce, ora trasferite nel nuovo museo Bailo. L'itinerario prosegue nelle ex Scuderie, la cosiddetta ala Foffano, con una prima grande sala, per poi scendere al pian terreno in altro ambiente. Gran parte degli spazi sono modulabili per rispondere alle diverse esigenze di allestimento delle mostre, ma anche per poter ospitare, nel caso, più eventi in contemporanea. Soprattutto sono stati adeguati gli impianti di illuminazione e per mantenere stabili temperatura ed umidità, costruendo anche componenti ad hoc. Per garantire i prestiti di opere prestigiose, infatti, sono richiesti fino a sei mesi di monitoraggio preventivo dei dati ambientali.
I primi a sperimentare il nuovo percorso saranno i visitatori della mostra su Escher, che verrà inaugurata il 30 ottobre prossimo. Naturalmente saranno sempre accessibili le collezioni permanenti: anche gli spazi della pinacoteca, ad esempio, hanno beneficiato di un ammodernamento del sistema delle luci.
I lavori erano partiti lo scorso 18 marzo e sono stati portati a termine, sottolineano dal Comune, senza chiudere il museo al pubblico, tranne per pochi giorni. Il costo dell'operazione ammonta a poco più di un milione e 600 mila euro: al milione e 225 mila stanziati in origine, è stato necessario aggiungerne altri 379 mila, dopo la scoperta, una volta tolti i controsoffitti, che il tetto dell'ala Foffano era in cattive condizioni. Sono così stati risistemati gli innesti delle capriate sulle pareti e restaurate le travi. Su rischiesta della Sovrintendenza, la travatura è stata lasciata a vista, recuperando anche la porzione di muratura originale. Un terzo della somma è stato sostenuto dai privati: Pinarello, Veneto Banca e Ard- Fratelli Raccanello, grazie alla formula dell'art bonus, che defiscalizza simili finanziamenti.
“E’ un amore profondo quello che lega la città di Treviso al Museo di Santa Caterina. E questa è una giornata importante per tutti i trevigiani poiché segna per la vita del Museo una nuova stagione, una nuova vitalità che siamo certi lo caratterizzerà per molti anni – dichiara il sindaco Giovanni Manildo - Oggi restituiamo alla città un museo rinnovato il cui ricco patrimonio artistico che lo caratterizza potrà ora essere ancor meglio fruito dai visitatori. Il nostro museo detiene inoltre un felice primato: si tratta del primo caso di applicazione dell’Art Bonus in Veneto. I lavori sono stati infatti finanziati grazie alla generosità di tre mecenati che hanno creduto in questo progetto di valorizzazione. Un ringraziamento particolare va al personale dei musei e del settore lavori pubblici che in questi mesi hanno reso possibile la realizzazione degli interventi nei tempi previsti”.