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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Ricordi e curiosità raccontati dal campione del mondo di San Donà

MORENO ARGENTIN AL PANATHLON DI TREVISO: "IL MIO CICLISMO DI 30 ANNI FA"

"Il mio grande rimpianto è non aver mai vinto la Sanremo"


TREVISO - Moreno Argentin ospite della bella serata organizzata da Migò dal Panathlon trevigiano, presieduto da Andrea Vidotti. Tema: il confronto fra il ciclismo di 30 anni fa e quello di oggi. E' stata fra l'altro ufficializzata l’entrata nel Panathlon del nuovo socio Enrico De Wrachien. Argentin ha 55 anni, sandonatese, Moreno Argenti (a sinistra) ospite del Panathlon Trevisovincitore di un mondiale (1986, Colorado Springs), con un argento (Villach, 1987) ed un bronzo a Giavera nell’86. Nel palmares anche 13 tappe al Giro e 9 classiche, fra cui 4 Liegi-Bastogne-Liegi e 3 Freccia Vallone. Ricorda Argentin: "A Colorado andai in fuga presto, con Fignon, Mottet e Da Silva, poi vinsi allo sprint su Mottet. Passai professionista nell’80 ma non andai alle Olimpiadi di Mosca perché militare, causa boicottaggio. Vinsi tre gare ma soffrii tanto: c’erano Moser, Saronni, Baronchelli, Battaglin e io avevo il noviziato da pagare. Moser aveva 10 anni di più, non regalava mai niente ma c’era un rapporto molto schietto; Saronni invece diceva una cosa e ne faceva un’altra, non era proprio una persona esemplare. Io non avevo grande fisico, dovevo compensare con la furbizia: sfruttavo il lavoro altrui: niente di male, ognuno usa le armi che ha. Smisi a 33 anni, non volevo portare a spasso la bici. La delusione? Mai vinto una Sanremo."
Il ciclismo di 30 anni fa suscita nostalgia? "Oggi girano ingaggi di milioni, ma non li rimpiango: era un’epoca bellissima, ci si allenava per 2500 km, poi è seguita un’evoluzione, ora ne fanno 10 mila, hanno più preparatori. Oggi però il ciclismo è una macchina gestita dall’alto e controvento non si può andare. Adesso vedo bene Nibali e Aru." Il doping? "E’ sempre esistito. Lo sport è specchio della società: ci si vuole sempre migliorare, come nella vita. Ma se qualcuno sgarra va cacciato".

Il Panathlon Treviso cresce: il nuovo socio Enrico De Wrachien