La prescrizione salva un amante a pagamento del coneglianese
NON FU UN'ESTORSIONE: GIGOLO' ASSOLTO IN APPELLO
Sua presunta vittima una maestra d'asilo in cerca di emozioni
CONEGLIANO – (gp) In primo grado era stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per estorsione. La Corte d'Appello di Venezia, accogliendo le istanze dell'avvocato Maria Grazia Stocco, ha derubricato il reato contestando soltanto il tentativo e di fatto ha scagionato un gigolò di professione che era stato trascinato in tribunale da una maestra d'asilo coneglianese, in cerca di emozioni forti e poi abbandonata. I fatti risalgono al 2007 e, con il capo d'imputazione alleggerito, si sono abbassati i termini di prescrizione per cui il reato è stato giudicato estinto. La 35enne, per l'accusa, aveva contattato l'uomo in internet e si erano dati appuntamento per una notte di passione. Ma gli incontri sarebbero proseguiti. E sarebbero stati talmente frequenti che la donna aveva iniziato a credere che avessero una relazione. Quando lui le ha presentato il conto però, circa 5 mila euro, la maestra d'asilo si sarebbe rifiutata di pagare decidendo poi di sporgere denuncia per estorsione nel momento in cui lo gigolò minacciò di divulgare le foto hard dei loro incontri se non avesse pagato per le prestazioni sessuali, immagini mai trovate dalla magistratura e risultate poi inesistenti. Reali invece gli sms dell'uomo per chiedere la somma, elemento che aveva portato alla condanna in primo grado. I giudici veneziani, non avendo alcuna prova che il denaro fosse stato effettivamente versato, e partendo dal presupposto che la donna aveva anche ritirato la querela, hanno stabilito che al massimo si sarebbe trattato di un tentativo di estorsione, mettendo la parola fine al procedimento penale per intervenuta prescrizione.