A processo per appropriazione indebita un 32enne di Chiarano
"CRESTA" SULLA VENDITA DI PANNELLI SOLARI: IN AULA
In appena tre mesi si sarebbe intascato più di 10 mila euro
CHIARANO - Nel giro di appena tre mesi sarebbe riuscito a intascarsi più di diecimila euro facendo la “cresta” sulla vendita dei pannelli solari che proponeva ai suoi clienti per conto della ditta per cui lavorava. Una condotta che è stata smascherata dalle stesse parti offese che si sono accorte del trucchetto di cui sarebbero rimaste vittime e hanno denunciato un 32enne di Motta di Livenza, ma residente a Chiarano, spedendolo a processo per rispondere del reato di appropriazione indebita. Secondo quanto contestato dalla Procura di Treviso, le vittime del 32enne sarebbero in tutto 16. Presentandosi come agente commerciale di una ditta di Rosà che si occupa della vendita e dell'installazione di materiale tecnologico, in particolare pannelli solari e fotovoltaici, il 32enne sarebbe riuscito a convincere le persone offese a versare in contanti delle caparre o anticipi di pagamento per i prodotti che proponeva loro. In realtà, almeno questa è la versione dell'accusa, l'uomo avrebbe in pratica gonfiato i prezzi di listino dicendo alle vittime che avrebbe praticato loro uno sconto se avessero versato in contanti la caparra. Quei pagamenti altro non sarebbero stati che la “cresta” praticata dall'imputato: la fornitura e l'installazione degli impianti veniva infatti pagata con assegni o bonifici e si sarebbe trattato dell'intero importo che il cliente doveva corrispondere all'azienda. L'extra in contanti, secondo la Procura, sarebbe sempre finito nelle tasche dell'agente commerciale.