Coldiretti: "Prezzi sottocosto, a rischio un intero settore produttivo"
ANCHE GLI ALLEVATORI TREVIGIANI ALLA GUERRA DEL LATTE
Manifestazione dei produttori alla sede Lactalis a Lodi
"Anche nella Marca trevigiana siamo in pieno fermento - sottolinea Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso - I produttori di latte e le loro imprese agricole sono un patrimonio dell'intera collettività. Quando chiude una stalla chiude un pezzo di territorio".
Nell’ultimo anno si è verificata una vera strage delle stalle con l’Italia che rischia di perdere per sempre la propria produzione di latte: l'importo pagato agli allevatori non copre i costi di produzione, non consente ormai neanche di dare da mangiare agli animali, costringendo le aziende alla chiusura, con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti. La vita o la morte delle stalle italiane dipende da pochi centesimi al litro di latte prodotto.
"Ad avvantaggiarsene di questa situazione sono le importazioni di bassa qualità - aggiunge Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso - che vengono spacciate come Made in Italy per la mancanza di un sistema trasparente di etichettatura. Gli allevatori italiani si ribellano e prendono d’assedio con un vero blitz obiettivi sensibili e significativi".
Per questo sabato 7 novembre 2015, dalle prime ore del giorno migliaia di allevatori della Coldiretti provenienti da diverse regioni cingeranno d’assedio il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis, che dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore. L’appuntamento è in via Guglielmo Marconi 10 a Ospedaletto Lodigiano (Lodi) a meno di un chilometro dall’uscita “Casalpusterlengo” dell’autostrada A1.
Gli allevatori italiani chiedono il rispetto della legge 91 del luglio 2015 che, in esecuzione dei principi comunitari, impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione come emerge dal dossier “L’attacco al latte italiano, fatti e misfatti” che sarà presentato nell’occasione.
La questione interessa un patrimonio di 3500 aziende venete che mungono più di 10 milioni di quintali di latte all’anno, mentre tutta la filiera regionale sviluppa un valore che supera abbondantemente i 500 milioni di euro.