Sotto accusa un algerino di 35 anni residente a San Vendemiano
TENTA DI STUPRARE UN'AMICA IN BAGNO: A GIUDIZIO
E' accusato anche di lesioni, minacce e resistenza
SAN VENDEMIANO - Annebbiato dall'alcol assunto durante la festa, avrebbe cercato di stuprare un'amica sotto la minaccia di un coltello. In sintesi è la ricostruzione della Procura di Treviso che è costata il rinvio a giudizio a Yassine Djouamaa, 35enne di origine algerina attualmente detenuto presso il carcere di Santa Bona.
Il nordafricano, difeso dall'avvocato Guido Galletti, dovrà presentarsi di fronte al collegio del tribunale di Treviso il prossimo 8 marzo per rispondere delle accuse di violenza sessuale nei confronti di una marocchina di 33 anni, minacce, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
I fatti contestati risalgono al 21 febbraio scorso. I due si erano conosciuti all'interno del Casablanca, un locale di Conegliano, e avevano passato la serata a divertirsi con un paio di altri amici. Alzato un po' il gomito, i quattro avevano poi deciso di andare a casa del 35enne, un vecchio casolare in via Ungaresca a Borgo Saccon, frazione di San Vendemiano.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, basata sul racconto della vittima, sarebbe stato proprio al piano superiore di quel casolare che si sarebbe consumata la violenza. La giovane marocchina ha raccontato che il 35enne, mentre lei si trovava in bagno, avrebbe tentato un approccio sessuale senza tanti complimenti. Di fronte al suo rifiuto, avrebbe continuato a toccarla nelle parti intime, gettandola prima su un divano e poi contro una finestra, cercando un rapporto sessuale allargandole le gambe e tenendole ferme le braccia.
La ragazza, in preda al panico, era riuscita a divincolarsi e a scendere al piano inferiore, dove aveva chiesto aiuto ai due amici. Sarebbe stato a quel punto che il 35enne avrebbe estratto un coltello con una lama di 30 centimetri con il quale avrebbe colpito la giovane al volto e al collo con la parte del manico (prognosi di 15 giorni per le ferite riportate). I due amici erano nel frattempo fuggiti per cercare aiuto, facendo intervenire una volante della polizia. L’uomo, alla vista degli agenti, si era scagliato anche contro di loro, finendo per essere arrestato per l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, alla quale si sono poi aggiunte anche le altre.