TREVISO - Nessuna risposta, nemmeno negativa, nessuna possibilità di accedere agli atti. L'Associazione azionisti di Veneto Banca accusa i nuovi vertici del gruppo montebellunese di opporre un muro di silenzio alle sue reiterate richieste. Tanto che ora l'organizzazione che rappresenta la voce dei piccoli soci è pronta ad intraprendere un'azione legale, appellandosi al rispetto dell'articolo 2422 del Codice civile sul diritto dei soci di ispezionare i libri sociali.
Il presidente dell'associazione, Giovanni Schiavon ha inviato una lettera al neo numero uno dell'istituto Pierluigi Bolla e agli altri membri del cda. "Abbiamo registrato un totale muro di silenzio, al limite dell’ostilità- scrive Schiavon -. Fino alle dimissioni del professor Favotto c’era almeno un dialogo di formale cortesia nei nostri confronti, ma da allora, molto inspiegabilmente, tutto si è interrotto".
Proprio per la gravità delle conseguenze sui piccoli azionisti dei prossimi passaggi (su tutti il deprezzamento del valore delle azioni con la trasformazione in spa e la quotazione in Borsa), spiega il leader dell'associazione, si auspicava un rapporto "leale e costruttivo" ed improntato alla trasparenza, ma così non è stato. Diverse le "anomali comportamentali" elencate dall'ex presidente del Tribunale di Treviso: "Abbiamo più volte, ma invano, ricercato un qualche contatto telefonico, in conformità alla prassi ed alle regole di cortesia; abbiamo inviato specifiche richieste informative, con comunicazioni per, peraltro sollecitate, sempre a mezzo pec, e rimaste inevase e neppure abbiamo conosciuto le ragioni ritenute ostative; abbiamo richiesto un breve rinvio dell’assemblea dei soci, spiegandone le ragioni, e neppure in questa occasione c’è stata una risposta, sia pure negativa; abbiamo chiesto di poter disporre di una copia (estratta a nostre spese, si intende) del libro soci, come ci pare di poter pretendere – e, anche per questo, nulla ci è stato risposto; abbiamo preso atto della cooptazione nel cda di due nuovi amministratori, senza un minimo di informazione preventiva".
Tutte richieste, peraltro, legittime e rispettose della normativa in materia. Proprio per questo ora l'associazione è decisa a far valere i propri diritti anche in sede legale. "In questa situazione - rimarca il presidente -, non ci resta che prendere atto dell’ennesimo mancato ispetto dell’impegno (questa volta di collaborazione) proclamato nell’ ultima assemblea".
Intato l'Associazione azionisti ha promosso un convegno, venerdì, dalle 17 all'hotel Maggior Consiglio, su "Problematiche delle banche popolari. Segnalazioni alla centrale rischi". Tra i relatori, oltre allo stesso Schiavon, il sentatore Enrico Buemi, lo scrittore Angelo Santoro, l'avvocato Biagio Riccio. Modera Ferruccio Bresolin, già ordinario di Politica economica internazionale all'università di Ca' Foscari.