VIDEO - L'architetto Luciani e don Adelino presentano il progetto
IL NUOVO ORATORIO DI SANTA MARIA DEL ROVERE SI SVELA
Alberi, panchine, nuova pavimentazione nello spazio antistante
Mentre gli operai stanno terminando le ultime rifiniture, l'architetto Domenico Luciano, che ha curato l'operazione insieme ad un pool di giovani professionisti, anticipa dettagli e obiettivi dell'operazione. Ancor più dell'edificio, ha cambiato volto lo spazio antistante “Dove c'era una piastra di cemento di quasi mille metri quadrati – spiega l'ex direttore della Fondazione Benetto – ora è stata creata una piazzetta-giardino, con materiali nobili e panchine, in dialogo con il rettifilo del viale e dei passeggi”. Grande attenzione al verde, con una precisa scelta e collocazione delle essenze: una siepe ed un serie carpini, che una volta cresciuti costituiranno un unico filare con le grandi querce antistanti all'edificio sacro, da cui la parrocchia e l'intero quartiere prendono il nome.
Del resto, nell'idea dei promotori, il restaro dell'orario è solo il primo passo di un più generale ripensamento della zona. Punto focale, l'eliminazione del parcheggio dal sagrato della parrocchiale (le auto verranno posizionate, attraverso un apposito corridoio, in un terreno alle spalle della canonica, per poi uscire in via Ugo Bassi) per valorizzare il vero significato dello slargo antistante alla chiesa. Ma il recupero potrebbe spingersi fino al grande spiazzo dietro all'oratorio, ricreando un prato urbano e, magari, facendo riemergere un tratto del corso d'acqua oggi interrato.
Per spiegare le motivazioni del progetto, don Adelino Bortoluzzi, parroco di Santa Maria del Rovere, parte dall'invito di papa Francesco alla Chiesa per “uscire da se stessa ”. “Il segno che abbiamo voluto piazzare in questo quartiere di Treviso è proprio questo – sottolinea il sacerdote -. Essere chiesa in uscita, dove strada, oratorio, città, piazza, case e comunità si impastano per diventare un tutt'uno, senza muri e recinti”.