Monastier, timori di infiltrazioni mafiose nel caso degli ex magazzini
IL CASO DAL BEN TRE FINISCE IN PARLAMENTO
Interrogazione urgente dei deputati Casellato e Naccarato
Com’è noto, e abbondantemente riportato dalla stampa locale, il 5 novembre gli uomini della guardia di finanza coordinati dalla Procura della Repubblica di Treviso hanno notificato un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari, nei confronti di Pierluigi Dal Ben, 74 anni, titolare del negozio di abbigliamento Dal Ben Tre, di Monastier, in provincia di Treviso.
Successivamente anche la manager dei magazzini Dal Ben Tre, Cosima Gigantiello, è stata raggiunta dal medesimo provvedimento, nella propria abitazione di San Biagio di Callalta, per bancarotta fraudolenta. La cosa che più preoccupa i parlamentari veneti è, però, che tra gli indagati risulti anche Paolo Signifredi, già in carcere e attualmente al centro di indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta tra Reggio Emilia, Brescia e Mantova.
Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che gli inquirenti stiano verificando il percorso di ben 11 milioni di euro usciti in modo illecito dai bilanci della Neblad Srl, con sede a Parma, società che aveva sostituito la ex Dal Ben Tre Srl, che nel frattempo era stata dichiarata fallita il 4 giugno dello scorso anno.
“Siamo fortemente preoccupati considerando che in Veneto, ormai da anni, vi sono evidenti circostanze che dimostrano una presenza della criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale – sottolineano Casellato e Naccarato -. Nonostante l'importante lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine, questo grave fenomeno continua a manifestarsi in modo crescente”. Da qui la richiesta al ministro Alfano se e quali provvedimenti intenda adottare per contrastare l'espandersi della criminalità organizzata in Veneto.