VITTORIO VENETO - Per il presunto grado di colpa e la gravità delle conseguenze, oltre all'assenza di qualsiasi forma risarcitoria, il giudice Michele Vitale ha ritenuto la pena non congrua rispetto ai fatti contestati, respingendo così la richiesta di patteggiamento a due mesi di reclusione, convertiti in 15 mila euro di multa (pena sospesa), avanzata dal dottor Luigi Rui. Spogliandosi del fascicolo e assegnandolo al giudice Francesco Sartorio, lo specialista e il direttore dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Costa di Vittorio Veneto, Giuseppe Rizzotto, difeso dall'avvocato Gianfranco Gagliardi, dovranno dunque affrontare il processo per l'ipotesi di reato di lesioni colpose gravi per i danni subiti dall'avvocato Daniele Bellot, noto penalista vittoriese di 58 anni che a seguito di un intervento chirurgico era finito in coma. La richiesta di patteggiamento era stata avanzata dal legale di Rui, l'avvocato Piero Pignata, e aveva avuto il benestare del pm Massimo De Bortoli, titolare delle indagini. In aula però i legali di parte civile, gli avvocati Esmeralda Di Risio e Anna Tomasi che hanno depositato una richiesta di risarcimento danni da 5 milioni di euro, hanno chiesto al giudice di valutare se la pena fosse incongrua rispetto ai danni fisici permanenti riportati dal legale. “La pena a due mesi di reclusione convertita in 15 mila euro di multa, con sospensione condizionale, grida vendetta – ha dichiarato l'avvocato Di Risio – Chiedo che il patteggiamento non venga omologato perché questa non è giustizia e i cittadini credono nella giustizia. La vita di una persona non può valere 15 mila euro”. Parole che hanno spinto il giudice a ritirarsi per quasi mezz'ora in camera di consiglio e a decidere di non accogliere il patteggiamento. Ora dovrà essere stabilita una nuova data per l'inizio del procedimento che vede imputati i due professionisti. Ed è probabile che Luigi Rui presenti una nuova richiesta di patteggiamento rimodulando la pena. Dall'altra parte Giuseppe Rizzotto si proclama del tutto estraneo ai fatti, sostenendo di non aver partecipato all'intervento perché impegnato in altre due sale operatorie. Versione che non collima però con quelle della parte civile. A stabilire le eventuali responsabilità spetterà al tribunale. Di certo c'è che l'avvocato Bellot, dopo un intervento di routine per rimuovere un polipo al naso in day hospital, non potrà più esercitare la professione avendo riportato danni permanenti al cervello.