In aula per omicidio colposo il responsabile dela sicurezza
MORTO SCHIACCIATO ALLA AGRIFUNG: PATTEGGIA 8 MESI
Il 4 aprile 2014 perse la vita il 54enne Alessandro Marchesin
TREVIGNANO - Otto mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena. E' l'entità del patteggiamento ottenuto da M.C., 50enne residente a Montebelluna finito a processo per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Difeso dagli avvocati Elisa Pollesel e Riccardo Manfrini, l'uomo era sotto accusa in quanto responsabile della sicurezza della Agrifung srl di via Pescatori a Musano di Trevignano, azienda agricola specializzata nella produzione di funghi, tartufi e compostaggio nella quale il 4 aprile dello scorso anno si era verificato un infortunio sul lavoro costato la vita ad Alessandro Marchesin, operaio 54enne che era stato assunto soltanto tre mesi prima dell'incidente. A dare il via libera al patteggiamento, concordato dalla difesa con il pm Francesca Torri, è stato il gup Bruno Casciarri. A pesare sulla quantificazione della pena è stato il fatto che gli eredi della vittima (due su tre) sono stati risarciti sia dall'assicurazione della ditta sia dal diretto interessato. Ma la vicenda è destinata ad avere ancora strascichi giudiziari in sede civile. I due fratelli di Marchesin, rappresentati dall'avvocato Vincenzo Saffioti, grazie a una perizia di parte effettuata dalla ditta Ikon (che si occupa proprio di indennizzi relativi a incidenti sul lavoro) hanno ottenuto già in sede di indagini il risarcimento dei danni per la morte del parente, giudicando l'offerta ragionevole. La vedova, rappresentata dall'avvocato Francesca Chiaradia, avrebbe invece rifiutato l'offerta ritenendola preferendo presentarsi in aula. Con il patteggiamento della pena, si vedrà ora costretta a intentare una causa civile per ottenere un indennizzo per la morte del marito, che aveva sposato appena un anno prima dei fatti, visto che finora non ha visto nemmeno un euro. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, Alessandro Marchesin sarebbe rimasto impigliato con un braccio nel nastro trasportatore, sarebbe stato trascinato nel macchinario e quindi schiacciato sotto i rulli. I soccorsi dei medici del Suem118: erano stati immediati ma purtroppo per l'uomo non c'era stato nulla da fare. Sul posto erano intervenuti anche i carabinieri e i tecnici dello Spisal per stabilire l'esatta dinamica del sinistro e capire come il macchinario, di cui Marchesin stava pulendo i rulli del “molino”, si fosse rimesso in moto all'improvviso.