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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Copie a tiratura limitata e mostra itinerante per l'anniversario

SCHIESON TREVISAN, TRE SECOLI DI PRONOSTEGHI ED IRONIA

Il celebre foglio in lingua veneta è il più antico lunario d'Europa


TREVISO - Fino a qualche decennio fa, nelle campagne trevigiane, non vi era pressoché casa di contadini, dove non fosse affisso dietro la porta. Pubblicato senza interruzione dal 1716, lo Schieson Trevisan è il più antico calendario- lunario d'Europa ancora edito (il Barbanera da Foligno, altro celebre foglio, è nato una cinquantina di anni più tardi). E per festeggiare l'edizione numero 300, presentata ufficialmente oggi, sono state stampate cento copie speciali a tiratura limitata e numerata.
Il primo a pubblicarlo fu, nel XIX secolo, un prete agronomo di Casacorba. Il nome deriva da "s-cieson", termine in lingua veneta con cui viene indicato popolarmente il "Celtis australis" o bagolaro: un grande albero di questa specie si ergeva nella piazza davanti alla chiesa e alla sua ombra la gente del paese si radunava per discutere. Ma con le fronde di questo albero si ricavano delle fruste, tuttora pregiate: un richiamo al modo di fustigare, pur con bonarietà, costumi e vizi.
A dare notorietà al calendario (adottando anche la dizione Schieson trevisan) fu Giovanni Pozzobon, che lo pubblicò per 42 anni (identificandosi a tal punto che il figlio era soprannominato Schiesoncin e la moglie Schiesona). Fu lui ad introdurre l'elemento distintivo che decretò il successo dell'almanacco rispetto ad altri simili: il pronostego in versi sull'anno venturo. Nella sua storia, lo Schieson, come ricorda Lino Bianchin, può vantare di aver previsto la fine della Repubblica Serenissima nel 1797 e la caduta del Muro di Berlino nel 1989.
In totale si sono alternati 41 "curatori". Gli ultimi cinque, nel Novencento sotto lo pseudonimo di Bepo Gobo da Casier, tra cui alcuni nomi celebri della cultura trevigiana: dal poeta Augusto Serena a Gino Tomaselli "Caffè nero", a Bepi Maffioli, fino ad Emanuele Bellò, che proprio con questa edizione festeggia a sua volta i trent'anni di compilazione. Ogni autore, peraltro, sceglie il suo successore e l'incarico è a vita (salvo "abidicazione").
Negli anni è stato tradotto e distribuito anche in Francia, Germania, Spagna. E tuttora viene richiesto in varie parti del mondo, soprattutto in America latina, dalle comunità di emigranti trevigiani. Tirato in circa centomila esemplari, si stima venga letto ogni anno da almeno 900mila persone. Forse non viene consultato più per conoscere l'alternarsi delle fasi lunari e dunque i periodi favorevoli per le semine o l'imbottigliamento del vino, ma mantiene una sua attualità, ad esempio - come spiega Daniele Grillo, presiente della Sit, la società che lo edita - per le indicazioni dei prodotti di stagione, oltre che per la curiosità dei proverbi e dei motteggi. Sempre composti non con sarcasmo, ma con l'ironia bonaria tipica del carattere trevigiano. A conferma della capacità di rimanere al passo con i tempi, lo Schieson è anche sbarcato su Facebook.
E per celebrare il trecentesimo anniversario, è in programma anche una mostra itinerante con una cinquantina di edizioni storiche. Prima tappa, all'osteria Al Piave di Ponte di Piave. I più rari? Oltre a quelli delle origini, quelli degli anni della Grande guerra: data la penuria di carta, le copie di quel periodo furono quasi tutte utilizzate per confezionare gli scaldavivande per i soldati.