Obiettivo del governo: favorire l'ingresso di capitali
POPOLARI, ENTRO DICEMBRE LA TRASFORMAZIONE IN SPA
Per i critici si apre la strada alla speculazione
A rientrare nei requisiti posti, oltre alle due popolari venete, sono Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Credito Valtellinese, Banco Popolare, Ubi Banca, Banca Etruria, Banca Popolare di Bari. Di ecente si è aggiunta anche Volksbank, che, in seguito all'incorporazione della Popolare di Marostica, ha superato la soglia prevista. L'unica ad aver già ottemperato all'obbligo è Ubi.
L'effetto principale del provvedimento è la fine del voto capitario per passare ad un sistema “pesato” sulla quantità di azioni possedute. Il provvedimento è stato molto discusso e criticato. Secondo diversi esperti ed economisti aprirebbe la strada alla speculazione internazionali, all'interno delle popolari finora al riparo da scalate proprio grazie alle norme sul loro funzionamento. Diverse conetstazioni ha attirato anche la scelta del governo di procedere attraverso lo strumento del decreto legge. Per l'esecutivo, al contrario, oltre a rispondere alle eisgenze di maggiore trasperenza richieste dall'Europa, la riforma favorirebbe il reperimento di capitali freschi in caso di deterioramento delle condizioni di bilancio e, di conseguenza, di rischio che i coefficienti patrimoniali scendano sotto i livelli minimi. Operazione oggi frenata proprio dalla difficile contendibilità degli istituti.