Piovesana: "Nervi saldi per non disperdere un patrimonio"
GLI INDUSTRIALI A VENETO BANCA: "ATTENZIONE ALLE IMPRESE"
Il consiglio di Unindustria incontra il presidente dell'istituto
“Il presidente di Veneto Banca – dichiara la presidente di Unindustria Treviso, Maria Cristina Piovesana - ci ha rappresentato la delicatezza del momento e ha sottolineato in particolare la necessità che, per evitare più pesanti effetti sull'economia locale, l’assemblea del 19 dicembre approvi la trasformazione in S.p.A. della banca e possa essere dato quindi seguito al previsto aumento di capitale e alla successiva quotazione in Borsa. Per parte mia, unitamente a tutto il Consiglio Direttivo, ho condiviso questa prospettiva e auspicato che le, pur sofferte, ragioni a sostegno della trasformazione in S.p.A. possano prevalere. Ho peraltro anche evidenziato la necessità che la banca si rapporti in questa fase con la massima trasparenza e attenzione verso le nostre imprese, al fine di evitare in particolare ricadute negative sugli affidamenti".
“Le ragioni del periodo di difficoltà che stanno attraversando sono molteplici, ma il principale va senza dubbio attribuito al lungo periodo di crisi e recessione che abbiamo attraversato in questi anni e che ha fortemente investito non solo le nostre imprese ma anche il sistema bancario – continua la leader degli industriali trevigiani - . Sappiamo che i grandi istituti di credito nazionali, prima, e ora anche le banche popolari hanno dovuto fare i conti con masse importanti di crediti deteriorati, con una regolazione sempre più stringente dal punto di vista dei requisiti patrimoniali per l’esercizio dell'attività bancaria e, per quanto riguarda le banche popolari, con una recente legge di riforma voluta dal governo. L’associazione – in considerazione della storia e del ruolo fondamentale che in particolare le due banche popolari (Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza) hanno avuto per il territorio e il suo sviluppo economico – sta seguendo da vicino l’evoluzione in corso, al fine di gestire al meglio le ricadute che potranno determinarsi per le imprese e le famiglie del territorio. Prudenza e nervi saldi sono le parole d’ordine, per non disperdere un patrimonio costruito in tanti anni dalla nostra comunità e da cui ripartire verso nuovi assetti e modelli del fare banca nel territorio".