Ivan Favretto se l'è cavata con un anno, otto mesi e dieci giorni
RAPINA A VENETO BANCA: "IN AULA LA PERSONA SBAGLIATA"
L'avv. Quintavalle: "Altri dovrebbero andare a processo"
CASTELFRANCO VENETO - “Non fatevi prendere dalla rabbia. Volevo solo i miei soldi ma ho capito che non era la strada giusta. Per fortuna la vicenda si è chiusa per il meglio visto che poteva costarmi il carcere. Adesso non so neanche cosa ne sarà di me a livello lavorativo, lo saprò nei prossimi giorni”. Parole di Ivan Favretto, l'operaio meccanico di 35 anni che, esasperato dall'aver perso i suoi risparmi investiti in azioni di Veneto Banca, si è recato lunedì mattina nella filiale di Borgo Treviso a Castelfranco Veneto pretendendo di esercitare il diritto di recesso e finendo per tentare di fuggire con 7.300 euro in contanti spintonando due cassiere e i carabinieri intervenuti per arrestarlo. Difeso dall'avvocato Roberto Quintavalle, l'uomo rischiava una pena ben più pesante: chiamato a rispondere dei reati di rapina aggravata, lesioni, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e porto abusivo di oggetti atti a offendere (in tasca gli era stato trovato uno spray urticante), il giovane ha patteggiato un anno, otto mesi e dieci giorni di reclusione e 500 euro di multa, ottenendo la sospensione condizionale della pena e tornando un uomo libero. “E' un gesto di disperazione che va condannato ma che è comprensibile – ha dichiarato l'avvocato Quintavalle – Ivan ha sbagliato e si è pentito di quello che ha fatto ma sono convinto che sotto processo sia finita la persona sbagliata. Sarebbero altre le persone che dovrebbero essere chiamate a fare i conti con la giustizia”.
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