Questo sito usa i cookies per offrirti una migliore esperienza di navigazione.  Conferma Privacy Policy
Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

Invia Invia a un amico | Stampa Stampa notizia |  


 

I 40 lavoratori in cig, i sindacati: "Sono stati ingannati"

PI.BI.EMME, I DIPENDENTI RISCHIANO DI NON RICEVERE PARTE DEL TFR

La ditta di Musano in concordato, ma la liquidazione non è tutta garantita


TREVIGNANO - Rischiano di rimetterci parte del loro tfr, i dipendenti della “Pi.bi. Emme salotti” di Musano di Trevignano. L'azienda, di proprietà della famiglia Garbujo, leader nella produzione di divani, lo scorso marzo è stata posta in liquidazione e ha deliberato di presentare domanda di concordato preventivo con cessione dei beni, chiedendo il massimo dei tempi previsti dalla legge per potere presentare un piano di rientro.
L’azienda nasce nel 1988, conoscendo già nei primi anni ’90 un rapido sviluppo che la porta ad avere un fatturato di circa 10 milioni di euro. Durante la crisi, iniziata nel 2008, anche la Pi.Bi. Emme affronta le difficoltà simili alle altre aziende del comparto, che porta alla messa in liquidazione e alla richiesta di concordato del marzo scorso.
"Quello che ci lascia basiti è che la famiglia Garbujo, in accordo con il suo amministratore Giovanni Basso, abbia chiesto ai lavoratori di rinunciare a parte del loro Tfr degradandolo da privilegiato a chirografaro. – dichiarano Roberto Pepati della Filca Cisl Belluno Treviso e Gabriele Serraglio della Fillea Cgil Treviso - Solo parte del Tfr, precisamente il 74,77%, sarà riconosciuto privilegiato, il restante verrà pagato solo se, in futuro, ci saranno dei ricavi dalle vendite delle risorse immobiliari. Così facendo – proseguono i sindacalisti - i lavoratori perderanno la facoltà di chiedere l’intervento al fondo di garanzia all’Inps della quota degradata. Siamo molto preoccupati per il futuro dei dipendenti, che oltre al danno e alla beffa, hanno subito l’inganno, ci viene da aggiungere".
Ad oggi i 40 addetti sono in cassa integrazione straordinaria a zero ore, per concordato, sino al 30 novembre 2016. "Questo, però, se a febbraio i creditori voteranno parere favorevole per l’omologazione, e considerando che il maggiore creditore è Veneto Banca, con un credito di oltre 5 milioni e 600 mila euro, la cosa ci lascia perplessi - affermano Pepati e Serraglio –. Così si rischia che a trarne vantaggio siano solo i professionisti con i loro crediti in pre-deduzione, con cifre a dir poco da capogiro".
"Siamo proprio caduti in basso – concludono i sindacalisti Pepati e Serraglio - i lavoratori sono disgustati ed amareggiati, soprattutto per la presunzione della famiglia Garbujo di presentare un concordato che pagherà i debiti dell’azienda con i soldi del TFR dei dipendenti, che sino a qualche mese fa hanno anche dato liquidità alla proprietà, tutto ciò permesso da una nuova legge fallimentare, che permette che si creino situazioni del genere. Come sindacati – concludono - faremo tutto quello che sarà possibile per modificare tale disposizione, perché siamo fermamente convinti che il TFR dei lavoratori sia un diritto sacrosanto, che non deve essere mai intaccato".