Processati per direttissima quattro nomadi trevigiani
TRE ANNI E DIECI MESI ALLA "FAMIGLIA DEI FURTI"
Erano accusati di due colpi in abitazione a Tarzo e a Vazzola
VAZZOLA - Tre anni e dieci mesi di condanne per la famiglia di nomadi dedita ai furti in abitazione. E' l'esito del processo per direttissima a carico di quattro persone (padre, madre, figlio e compagna, tutti difesi dall'avvocato Paolo Pastre) che erano finite in manette a dicembre dopo aver tentato di razziare un'abitazione a Tarzo. Per tutti erano stati disposti gli arresti domiciliari a eccezione di Denis Majer, 25 anni, che era stata liberata in attesa di giudizio. Nel frattempo la giovane aveva tentato un nuovo colpo a Vazzola: presi gioielli e contanti dall'abitazione, la 25enne era stata scoperta dai proprietari rientrati in casa. Lei aveva finto di svenire dopo aver nascosto il malloppo sotto il tappeto, ma la sceneggiata non le aveva evitato di finire in galera. Di fronte al giudice sono stati dunque giudicati entrambi i colpi, ovviamente con responsabilità diverse. La 25enne è stata condannata a un anno di reclusione, così come Donovan Carl, 43 anni, e la moglie Isabella Held, 38 anni. Il 22enne Kim, figlio della coppia nonché compagno della Majer, se l'è invece cavata con una condanna a dieci mesi di reclusione. Stando a quanto ricostruito dalla Procura di Treviso, i quattro avevano tentato di mettere a segno un furto in via Toniolo a Tarzo. Le due donne, dopo aver cercato di forzare la porta d'ingresso di un appartamento al piano terra, sarebbero state sorprese nel giardino dell'abitazione dalla proprietaria del bilocale al primo piano, che aveva dato l'allarme. Le due avevano finto di essersi perse dicendo se si trovavano nell'agriturismo che stavano cercando, ma la donna non era caduta nel tranello. I carabinieri, pochi minuti dopo, erano infatti giunti sul posto e avevano stretto le manette ai polsi di nuora e suocera, trovando poco distante anche padre e figlio che le stavano aspettando in auto. Per tutti venne disposto il rito direttissimo al quale si è aggiunta la nuova contestazione della Procura riguardo al tentato colpo a Vazzola.