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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Treviso, indagine della GdF, vino spedito in Italia e all'estero

CHAMPAGNE "TAROCCATO", IMPRENDITORE NEI GUAI

Etichette false, nelle bottiglie c'era prosecco di scarsa qualità


TREVISO - Vendeva bottiglie di Champagne "Moet & Chandon" ma l'etichetta era falsa e all'interno non c'era il noto vino francese ma del prosecco, forse neppure doc. A scoprire la truffa architettata da un imprenditore trevigiano, ora denunciato, è stata la Guardia di Finanza di Padova che ha messo sotto sequestro 9.200 bottiglie di vino, 40.000 etichette e 4.200 scatole,  che riportavano tutte il marchio e la notissima banda rossa del “Moet & Chandon”. La merce era destinata ad essere venduta e spedita in Italia e all'estero. Il materiale ritrovato in azienda dalle fiamme gialle avrebbe portato a incassi pari a 350mila euro. Incassi che tenendo conto delle etichette pronto uso ritrovate poteva lievitare a quota 1,8 milioni di euro. La Guardia di Finanza di Padova, una volta accertata la genuinità del vino, ha poi donato le bottiglie sequestrate ad alcune associazioni che operano in Veneto dopo il nullaosta dell'autorità giudiziaria. La truffa, hanno ricostruito gli investigatori, è stata architettata da due coniugi di Valdobbiadene: Claudio Rebuli, 47 anni, con precedenti per contraffazioni, e Alica Dorcikova, 43.