Laboratorio-lager chiuso a Crespano, nei guai anche Wok sushi
RADICCHIO RACCOLTO DA LAVORATORI CLANDESTINI
Scoperti al lavoro dai carabinieri nelle campagne di Fanzolo
I clandestini sono stati espulsi e per il titolare della cooperativa veronese, un cittadino marocchino di 28 anni, regolare, scatterà una sanzione pesantissima e una denuncia per utilizzo di manodopera clandestina. Gli in vestigatori hanno accertato che gli stranieri, nel periodo di raccolta, partivano ogni mattina da Verona e una volta arrivati a Fanzolo lavoravano fino al tramonto, ininterrottamente, nei quattro campi coltivati a radicchio chioggiotto. Si tratta del primo caso di vero e proprio sfruttamento della manodopera clandestina in agricoltura nel nostro territorio.
Nel corso dei controlli il nucleo ispettorato del lavoro ha provveduto anche alla chiusura di un laboratorio tessile a Crespano del Grappa: all'interno sono stati sorpresi al lavoro due cittadini cinesi clandestini e altri tre connazionali in nero. La situazione all'interno della ditta era a dir poco precaria: assenza di riscaldamento e della cassetta del pronto soccorso, nessuna misura di sicurezza e impianto elettrico non a norma. L'unico estintore presente risultava revisionato l'ultima volta nel 2012. Il laboratorio si occupava di fabbricare abiti per noti marchi italiani ed era dotato di ben 27 postazioni da lavoro e 3 per la stiratura.
Tra gli esercizi commerciali finiti nel mirino dei carabinieri c'è anche il noto ristorante cinese “Wok sushi” di Villorba: qui l'attività è stata sospesa temporaneamente perchè due dei nove dipendenti lavoravano in nero. L'attività ha dovuto pagare una sanzione di 2mila euro e assumere con contratto a tempo indeterminato i lavoratori irregolari. Infine guai anche per una ferramenta cinese di Conegliano, in viale Italia: erano tre i dipendenti che lavoravano senza regolare contratto. Anche in questo caso, attività sospesa.