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Tra prove di abilità ed escursioni, lo stile scanzonato di vivere la neve
SCUFONEDA, LA FESTA DELLO SCI "A TALLONE LIBERO"
Da tutta Europa a Moena per la rassegna dedicata al telemark
MOENA - Nel raccontare dei cinque Ski Tours dolomitici organizzati per il collegamento con i cospicui punti della regione legati alla Grande Guerra di cui ricorre il centenario, abbiamo fatto cenno alla “Scufoneda”, che questa 
settimana si è esaltata sulle montagne del luogo. E’ un vero e proprio festival di telemark e freeride, discipline che intendono esprimere in libertà lo sport praticato a contatto con la natura, e che qui trovano il posto di elezione. Per Freeride, nello sci alpino, s’intende l'attività fuoripista in neve fresca, per sci e snowboard.
Soprattutto è un appuntamento classico per gli amanti del telemark, che sempre più attrae sciatori desiderosi di praticare lo sci libero dal perfezionismo, ritenendolo essere più banale con le piste perfettamente battute. Il desiderio insomma, di riprendere la pratica in modo primitivo, tornata prepotentemente di moda negli ultimi anni.
Al club degli “Scufons del Cogo” si deve questo appuntamento classico per gli
amanti del telemark, la particolare tecnica di sciata a “tallone libero”, antica tecnica dello sci da discesa di stile norvegese. Si era inserito a Moena il Villaggio Scufons, fonte delle attività che hanno animato le giornate di “Scufoneda” dal 9 al 13 marzo, arricchite dall’arrivo da tutta Europa di amanti della disciplina: sciatori russi, tedeschi, cecoslovacchi, francesi, europei in genere, hanno vissuto le cinque giornate all'insegna delle allegre esibizioni, con prove di abilità. Di spicco lo sfoggio dei costumi tradizionali di carattere ladino, nell’adrenalinico sapore della performance condita di divertimento in quest’ambiente unico che le Dolomiti propongono, e che ha animato i pendii del Passo San Pellegrino, e i rilievi della Val di Fassa.
Il motivo dominante della Scufoneda di quest’anno era però “Colori e Sapori”, per far vivere la gioia anche alle montagne. I colori erano quelli dei tessuti tecnici moderni usati dai praticanti del telemark, una policromia che ha acceso le montagne. E qual è il sapore della Scufoneda? Il sapore era rappresentato dalla cucina tradizionale ladina e nativa. Sapori decisi, a rappresentare il legame dell’evento con il proprio ambiente, il piacere del cibo che nasce dal vigoroso sciare a tallone libero: la pasta Felicetti di Predazzo, l’inconfondibile speck del Maso, il formaggio Puzzone di Moena dal forte sapore, il Cuore di Fassa, più delicato, con il profumo dei pascoli estivi.
A ben dire, altri godibili appuntamenti hanno riempito le giornate: incontri gastronomici, escursioni scialpinistiche accompagnate dalle guide alpine, con gli
sci o con le ciaspole anche al Passo San Pellegrino, il Freeride in calata dalla Nord del Col Margherita, e tanto sci fuori dai tracciati, costantemente all'insegna della sicurezza, obiettivo primario da sempre degli Scufons. La totale tranquillità, grazie alla presenza di una guida alpina per ogni piccolo gruppo di sciatori. Bellissima, una bimba francese di sette anni, accompagnata da babbo Raoul e da Paolo Tassi degli Scoiattoli di Cortina, guida dell'evento. Pantaloni tradizionali in lana cotta, che ben richiamano lo sci del passato, il sorriso e il vigore di chi ama le montagne e l’avventura, ha suscitato calorosi applausi per la sua audacia, ornata di dolcezza, bellezza, e simpatia.
Tutta quella neve caduta i giorni precedenti creava un’atmosfera natalizia, ed è riuscita a dare una cornice ideale allo ski tour Panorama (Buffaure/Ciampac/Belvedere), alle valli per sciatori esperti nel fuori pista. Così anche allo scenario che si gode dalla Terrazza delle Dolomiti al Sass Pordoi, e all’appy hour ai piedi del gruppo del Sella dove si è ricordato Icaro De Monte, triestino, guida alpina che nelle Dolomiti si era impegnato per la diffusione della cultura sulla sicurezza in montagna, mancato qualche tempo fa in un banale incidente occorsogli
nell’attaccare una via nelle Dolomiti. Di più alla puntata sulla Marmolada, ma anche all’area sciistica di Falcade sul versante veneto, che ora mostra con orgoglio il recente collegamento della nuova moderna cabinovia a 8 posti (Falcade - Le Buse). Molto utile è stata per i più giovani, l’ampia possibilità di approcciarsi gratuitamente al Telemark con “TeleBoys&Girls” e di praticare lo Snow Yoga. Per finire, divertente l’apparizione degli appassionati di questa dimensione dello sci, detta “slow ski”, nella piazza di Moena.
La Scufoneda, insomma, che il prossimo anno taglia il traguardo dei vent’anni, realizzata in questi ambienti di rara bellezza, è diventata uno degli eventi top delle Dolomiti.
Paolo Pilla
settimana si è esaltata sulle montagne del luogo. E’ un vero e proprio festival di telemark e freeride, discipline che intendono esprimere in libertà lo sport praticato a contatto con la natura, e che qui trovano il posto di elezione. Per Freeride, nello sci alpino, s’intende l'attività fuoripista in neve fresca, per sci e snowboard.Soprattutto è un appuntamento classico per gli amanti del telemark, che sempre più attrae sciatori desiderosi di praticare lo sci libero dal perfezionismo, ritenendolo essere più banale con le piste perfettamente battute. Il desiderio insomma, di riprendere la pratica in modo primitivo, tornata prepotentemente di moda negli ultimi anni.
Al club degli “Scufons del Cogo” si deve questo appuntamento classico per gli
amanti del telemark, la particolare tecnica di sciata a “tallone libero”, antica tecnica dello sci da discesa di stile norvegese. Si era inserito a Moena il Villaggio Scufons, fonte delle attività che hanno animato le giornate di “Scufoneda” dal 9 al 13 marzo, arricchite dall’arrivo da tutta Europa di amanti della disciplina: sciatori russi, tedeschi, cecoslovacchi, francesi, europei in genere, hanno vissuto le cinque giornate all'insegna delle allegre esibizioni, con prove di abilità. Di spicco lo sfoggio dei costumi tradizionali di carattere ladino, nell’adrenalinico sapore della performance condita di divertimento in quest’ambiente unico che le Dolomiti propongono, e che ha animato i pendii del Passo San Pellegrino, e i rilievi della Val di Fassa. Il motivo dominante della Scufoneda di quest’anno era però “Colori e Sapori”, per far vivere la gioia anche alle montagne. I colori erano quelli dei tessuti tecnici moderni usati dai praticanti del telemark, una policromia che ha acceso le montagne. E qual è il sapore della Scufoneda? Il sapore era rappresentato dalla cucina tradizionale ladina e nativa. Sapori decisi, a rappresentare il legame dell’evento con il proprio ambiente, il piacere del cibo che nasce dal vigoroso sciare a tallone libero: la pasta Felicetti di Predazzo, l’inconfondibile speck del Maso, il formaggio Puzzone di Moena dal forte sapore, il Cuore di Fassa, più delicato, con il profumo dei pascoli estivi.
A ben dire, altri godibili appuntamenti hanno riempito le giornate: incontri gastronomici, escursioni scialpinistiche accompagnate dalle guide alpine, con gli
sci o con le ciaspole anche al Passo San Pellegrino, il Freeride in calata dalla Nord del Col Margherita, e tanto sci fuori dai tracciati, costantemente all'insegna della sicurezza, obiettivo primario da sempre degli Scufons. La totale tranquillità, grazie alla presenza di una guida alpina per ogni piccolo gruppo di sciatori. Bellissima, una bimba francese di sette anni, accompagnata da babbo Raoul e da Paolo Tassi degli Scoiattoli di Cortina, guida dell'evento. Pantaloni tradizionali in lana cotta, che ben richiamano lo sci del passato, il sorriso e il vigore di chi ama le montagne e l’avventura, ha suscitato calorosi applausi per la sua audacia, ornata di dolcezza, bellezza, e simpatia.Tutta quella neve caduta i giorni precedenti creava un’atmosfera natalizia, ed è riuscita a dare una cornice ideale allo ski tour Panorama (Buffaure/Ciampac/Belvedere), alle valli per sciatori esperti nel fuori pista. Così anche allo scenario che si gode dalla Terrazza delle Dolomiti al Sass Pordoi, e all’appy hour ai piedi del gruppo del Sella dove si è ricordato Icaro De Monte, triestino, guida alpina che nelle Dolomiti si era impegnato per la diffusione della cultura sulla sicurezza in montagna, mancato qualche tempo fa in un banale incidente occorsogli
nell’attaccare una via nelle Dolomiti. Di più alla puntata sulla Marmolada, ma anche all’area sciistica di Falcade sul versante veneto, che ora mostra con orgoglio il recente collegamento della nuova moderna cabinovia a 8 posti (Falcade - Le Buse). Molto utile è stata per i più giovani, l’ampia possibilità di approcciarsi gratuitamente al Telemark con “TeleBoys&Girls” e di praticare lo Snow Yoga. Per finire, divertente l’apparizione degli appassionati di questa dimensione dello sci, detta “slow ski”, nella piazza di Moena. La Scufoneda, insomma, che il prossimo anno taglia il traguardo dei vent’anni, realizzata in questi ambienti di rara bellezza, è diventata uno degli eventi top delle Dolomiti.
Paolo Pilla
