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Continua il nostro viaggio tra green e banker insieme a Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/117: AI "SALICI" TUTTO IL DIVERTIMENTO DEL GOLF
La Nove buche medal "Farmacia Internazionale"
Ci ho giocato anch’io, contento di tornare in quel Campo che da qualche tempo non frequentavo, per il quale avevo un po’ di nostalgia. Mi andava anche bene partecipare a una gara non faticosa, ottimo allenamento per la mia successiva gara AIGG al Golf Verona, del giorno dopo. Oltre al sottoscritto, il mio team era composto anche di due ragazzi quattordicenni che, insomma, se la cavavano bene, ma vivevano l’impazienza tipica di quell’età. Poco felice per me la partenza, avvenuta shot gun dalla buca 7, un corto par tre, che pretende la massima precisione considerate le modeste dimensioni del green. E’ ovvio il dover tirare alla bandiera, ma son guai se tiri un po’ lungo. C’è un bel campo di cereali che ti guarda con il desiderio di ricevere la visita della tua pallina; se lo accontenti, ti canzona. Ben che vada, la palla si ferma sulla rete di recinzione; da lì normalmente non riesci a giocarla, lo devi fare dalla zona di droppaggio, accettando la conseguente penalità. La mia pallina non era proprio attaccata alla rete, c’era una buona spanna, e mi ha fatto voglia di giocarla da lì dov’era. Brutta decisione, un disastro, bogey! Particolare è anche la successiva buca, la 8, un par quattro che m’impone il legno 5. E’ bella dritta, ma stretta. Il colpo, sì, cerchiamo di farlo dritto, ma favorendo un po’ la sinistra, perché a destra c’è il Fuori Limite. E’ molto probabile allora che la palla vada a sfiorare quei begli alberi che dividono la 8 dalla 6, e quando urti le fronde non va bene. A dirla tutta, i bravi giocatori dovrebbero giocarsi il tee shot al green. Qualcuno lo fa, ma immediatamente prima del green c’è un ostacolo d’acqua che funge da mela avvelenata. E’ meglio allora accontentarsi di arrivare in prossimità, e prendere il green col secondo. Una buca che trovo veramente interessante è la 5: con pitch o ferro 9, a seconda del vento, la palla deve evitare i fili elettrici, volare gli alberi che accompagnano tutta la parabola, per poi fare una discesa verticale in Green. La volta che succede, provi appagamento. Per il resto, il mio gioco non è stato male, non son caduto nella disgrazia che può capitare in una medal, di fare una buca rovinosa. Ho avuto la soddisfazione di andare a premio nel netto. Il lordo è stato appannaggio della “parona”, l’Elettra Salice, chi meglio di lei conosce bene il Campo?
I generosi premi in prodotti di bellezza sono andati anche a Livio Montagner secondo lordo, a Lorenzo Speranzin e Alberto Spadotto rispettivamente secondo e terzo netto, ad Anna Bonotto prima Lady, a Giancarlo Mucci primo Senior, e a GianMaria Bianchin per il Nearest to the Pin.
A premiazione avvenuta, e ad appetito accresciuto, il buffet. Cosine di prim’ordine, di classe, a rispecchiare l’eleganza di MariaRita. Tutto spazzolato con allegria!
Paolo Pilla