MONTEBELLUNA - Veneto Banca celebra la sua prima assemblea come società per azioni. Gli 88mila soci del gruppo bancario montebellunese sono convocati al Pala ExpoVenice di Marghera (inizio ufficiale fissato alle 10). Sarà la prima volta di una riunione sociale al di fuori del territorio storico di nascita dell'istituto: in precedenza le assise si erano sempre svolte a Montebelluna o, negli ultimi anni, a villa Loredan Gasparin di Venegazzù. E a differenza del passato, l'assemblea non è stata programmata di sabato, ma in un giorno feriale, giovedì: due fattori, a detta di molti, che contribuiranno a non far raggiungere i livelli di partecipazione delle scorse adunanze. Per essere valida, comunque, in assemblea devono essere presenti, di persona o per delega, che rappresentino almeno metà del capitale sociale.
ODG - Quattro i punti all'ordine del giorno: l'approvazione del bilancio (in perdita per 882 milioni di euro); l'elezione del cda, con anche la determinazione del numero dei suoi componenti: da 11 (come attualmente e come proposto dai vertici uscenti) a 15; le politiche di remunerazione ed incentivazione; l'aggiornamento sulla possibile azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori.
NUOVO CDA - L'argomento principale sarà, senza dubbio, il rinnovo del consiglio di amministrazione, come testimoniano le polemiche tra gli schieramenti dei candidati delle ultime settimane. Due le liste in corsa: una presentata dal cda uscente, con cinque riconfermati a partire dal presidente Pierluigi Bolla e dall'amministratore delegato Cristiano Carrus, l'altra avanzata dalle due maggiori associazioni dei soci, Per Veneto Banca e Associazione Azionisti e capeggiata dall'avvocato e professore universitario torinese Stefano Ambrosini. Si voterà la lista: quella che raccoglierà la maggioranza dei consensi, eleggerà tanti consiglieri quanti sono i componenti del cda. Tranne uno o due posti, riservati alla lista di minoranza, a seconda che questa ottenga fino al 25% dei voti o una percentuale superiore.
NOVITA' - La trasformazione in spa porta una grossa novità: rispetto alla cooperativa, non vale più il voto capitario, secondo il principio "una testa un voto", indipendentemente dalle azioni possedute, ma si peserà il pacchetto azionario. In sostanza ogni socio esprimerà un voto per ogni titolo detenuto.
La nuova forma societaria comporta anche altre innovazioni tecniche: per partecipare all'assemblea non è più necessario essere iscritti nel libro soci da almeno 90 giorni. Ed è cambiata anche la disciplina delle deleghe: potrà essere delegato anche un non azionista, purchè non sia amministratore o dipendente del gruppo. Ogni delegato potrà rapprresentare al massimo duecento soci.