A Villa dei Cedri di Valdobbiadene anche 34 gigantografie sul vino di Marca
I PROFUMI DELLE COLLINE DEL PROSECCO IN MOSTRA
Rassegna sensoriale per scoprire gli "aromi" del territorio
"Siamo lieti di sostenere e promuovere questo progetto, che mira a coinvolgere la comunità, i visitatori, le scuole attorno al valore del nostro paesaggio, candidato a diventare patrimonio Unesco - spiega il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, anche in qualità di presidente dell'Osservatorio del Paesaggio -. Il percorso che porterà alla candidatura è oramai tracciato. Tra le azioni c'è proprio quella di coinvolgere la cittadinanza sul tema della consapevolezza e con questa iniziativa contiamo di ottenere un ottimo risultato. Un ringraziamento particolare va all’assessore Martina Bertelle per l’ottimo lavoro organizzativo e di coordinamento svolto".
Grazie alla mostra "Terre di Prosecco Conegliano Valdobbiadene candidate a diventare patrimonio Unesco" il paesaggio vive nelle sale di Villa dei Cedri, ex opificio di origine ottocentesca, circondata da un vasto parco aperto al pubblico, all'interno del quale si trova un' area giochi per bambini.
All'interno, al secondo piano, le visuali più suggestive, riprodotte in grande formato, frutto di anni di lavoro del fotografo paesaggista Francesco Galifi. Immagini che dialogano con quattro profumazioni del terroir del Prosecco Superiore (15 comuni, peraltro dichiarati nel 2016 Città europea del vino) ispirate a diversi momenti temporali (mattino, sera, primavera-estate, autunno-inverno). Le profumazioni sono state realizzate dal profumiere Roberto Dario in accordo con Euroisa (l'Istituto Europeo di Analisi Sensoriale, il primo del sistema Confindustriale).
"La scelta dei grandi formati vuole invitare il visitatore all'immersione nel paesaggio, quel paesaggio che spesso guardiamo in modo distratto o che al turista appare solo in modo parziale, qui svelato in tutta la sua “rotondità”, nelle 24 ore e nelle 4 stagioni, momenti che il percorso sensoriale fa rivivere appieno mettendo in discussione la percezione sin qui maturata della persona rispetto al paesaggio - spiega Sara D'Altoé, co-curatrice della mostra - Tutta la mostra si svolge su due livelli, quello oggettivo, dell'andamento temporale degli eventi climatici, della stagionalità, della vita. E quello introspettivo, del rapporto tra uomo e natura, alla base delle dinamiche che hanno reso così inconfondibile il nostro paesaggio culturale, tale da meritare il riconoscimento Unesco".
Il progetto è complesso e si svilupperà in due fasi. La prima, tra maggio e giugno, sarà dedicata a visitatori e turisti, con eventi come la presentazione del nuovo catalogo. La seconda parte, da settembre a dicembre, avrà per protagoniste le scuole, con laboratori tattili e visite guidate. Queste attività, in particolare, saranno realizzate da un gruppo di lavoro composto dagli studenti del Istituto Turistico Verdi di Valdobbiadene, dallo Iat ufficio info turistiche di Valdobbiadene (accoglienza e informazioni) e dall'Associazione la Mucca Gialla (laboratori tattili). Anche l'Istituto professionale di ristorazione "P. Berton", ospitato a Villa dei Cedri parteciperà all'iniziativa elaborando i piatti del paesaggio Prosecco Shire.
Il progetto, promosso dall'Osservatorio per il Paesaggio delle Colline dell'Alta Marca e dal Comune di Valdobbiadene, vede il sostegno dell'Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana, di Asco Holding, dalla Confraternita di Valdobbiadene e di Savno, che nello specifico è partner del progetto educational. Il percorso sensoriale vede la collaborazione di un gruppo di lavoro che coinvolge il fotografo paesaggista Francesco Galifi, il profumiere Roberto Dario, gli architetti Sara D'Altoé e Gianpaolo Bortolin, l'enologo Emanuele Serafin, la musicista Anna Carlet ed il pubblicista Marco Ceotto, oltre Martina Peloso, Cinzia Tardivel, Chiara Maria Moretti, operatrici didattiche de la Mucca Gialla e refreenti dell'attività didattica.
La mostra sensoriale, dopo essere stata ospitata a Palazzo Sarcinelli a Conegliano (2015) e a Villa Brandolini a Pieve di Soligo (2015), ed ora a Villa dei Cedri di Valdobbiadene (2016), sarà poi trasferita a Vittorio Veneto (2017) e così di seguito sarà itinerante nel territorio candidato, per poi approdare ad una sede definitiva che sarà quella del museo permenente del paesaggio a cui i Comuni stanno lavorando in questo periodo.