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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Recuperati documenti, strumenti d'epoca e le sue macchine fotografiche

NASCE IL MUSEO DEDICATO ALL'AGRONOMO "DEGLI INCROCI"

Da sabato alla Scuola Cerletti un'esposizione su Luigi Manzoni


CONEGLIANO - Nasce dalla caparbia volontà di un gruppo di insegnanti e dal sostegno corale di aziende, enti pubblici, ma anche di piccoli e grandi contributi economici di centinaia di ex allievi della Scuola Enologica Cerletti, il Museo Luigi Manzoni che sabato 14 Maggio sarà inaugurato dopo un convegno che ripercorrerà “L’eredità scientifica del Prof.Luigi Manzoni”, illustre scienziato che per quasi 50 anni lavorò a Conegliano (1912-1958) e fu preside della più antica scuola enologica d’Italia.
“Nell’ambito di un lavoro di catalogazione iniziato alcuni anni fa, ci siamo imbattuti in alcuni tesori nascosti nei magazzini e nei laboratori della nostra antica scuola – spiega Giuliano Mocchi che insieme alla collega Beatrice Raco e il professor Giovanni Follador hanno curato la raccolta –. Pezzi di macchine fotografiche dei primi del ‘900, microscopi, vetrini originali, collezioni botaniche vastissime. Un materiale prezioso poiché testimonia la visione pionieristica di Luigi Manzoni nella conduzione delle sue ricerche”. Fino a quegli anni infatti, lo studio e la didattica della botanica si erano sviluppati attraverso il disegno. Manzoni intuisce le straordinarie potenzialità della fotografia applicata alla scienza e progetta e si fa costruire da artigiani locali nuove strumentazioni. “Come un banco ottico lungo più di due metri, visibile nel museo, grazie al quale le immagini visualizzate al microscopio – aggiunge il professor Mocchi – potevano essere trasformate in fotografie”. Uno straordinario balzo in avanti per la scienza naturale che Manzoni applica anzitutto allo studio degli apparati radicali delle piante di vite: tra i suoi studi infatti vi sono ricerche dedicate ai fabbisogni idrici dei vigneti. Il suo obiettivo, che culminò nella genetica, era infatti di realizzare vigneti più resistenti, senza rinunciare però alla personalità di un grande vino. Fu così che nacquero i celebri Incroci Manzoni, il più apprezzato forse il Bianco 6.0.13, frutto dell’incrocio di Riesling Ramato e Pinot Bianco.
Sabato la giornata dedicata a questo straordinario personaggio della viticoltura internazionale inizierà alle 10 con l’apertura del convegno. Alle 12 il taglio del nastro del museo, dalle 12,30 alle 18 la scuola mette a disposizione visite guidate gratuite. Non mancherà la degustazione anche dell’Imbriago da Monovitigno Manzoni Bianco 6.0.13 di Latteria Soligo, tra i sostenitori del museo. Una doppia festa per Soligo: il suo formaggio nato in collaborazione con la Scuola Enologica, è salito proprio ieri nell’Olimpo caseario nazionale grazie alla Medaglia d’Oro conquistata ad Alma Caseus 2016, il più prestigioso concorso nazionale dedicato al patrimonio caseario italiano. L’Imbriago di Soligo, tra oltre 400 iscritti, l’ha spuntata nella categoria più “affollata”, quella dei formaggi a latte vaccino.