ASCOLTA IL SERVIZIO ON-LINE | ![]() |
La nostra rubrica sul mondo golfistico con Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/120: L'ITALIAN PRO TOUR RIPARTE DA MONTECCHIA
La pioggia non ferma il torneo nel golf club padovano

Come di consueto, il giorno precedente il torneo c’è stata la classica Pro Am (sfida di 28 squadre con un professionista e tre dilettanti), in cui si è imposto il team di Andrea Maestroni con -18. A Pro Am conclusa, c’è stata l’inaugurazione ufficiale del “Montecchia Performance Center”, struttura indoor di rilievo, che permette l’allenamento in tutte le stagioni.

Un po’ di cronaca:
12 maggio – data di avvio dell’Italian Challenge –Nulla di fatto! Una notte di pioggia pesante (4 centimetri d’acqua in 24 ore di cui gran parte due ore prima della partenza) ha letteralmente allagato il Campo, rendendolo ingiocabile.
13 maggio – Nubi sgombre di pioggia, dopo aver perso un giorno intero di

14 maggio – Inizia con il bel tempo la giornata, ma trova nel pomeriggio ancora la pioggia a far da protagonista. Un forte temporale pomeridiano, con evidente rischio di fulmini, ha preteso la sospensione del gioco, tant’è che alcuni giocatori dovranno terminare il round domani. Tra questi il romano Andrea Pavan, ieri quarto, dovrà giocare altre tre buche. Sono a rischio di non superare il taglio, previsto a -3, Filippo Bergamaschi (71 69) e Andrea Perrino (69 71), 81esimi con 140 (-2).
15 maggio – Anche oggi la pioggia ha voluto tener compagnia ai giocatori: pioggerellina, ma anche un acquazzone che ha infastidito Andrea Pavan. Alla

Questa quinta tappa stagionale del Challenge Tour, ha destato grande interesse tra gli stranieri, nomi importanti erano alla griglia di partenza. Il montepremi era di 250mila euro con 40mila euro di prima moneta, che sono andati al vincitore, l’inglese Gary King, con -17 sotto il Par. Così ha terminato la 18: Driver, secondo colpo in bunker, eccellente uscita, bel putt, birdie! Guido Migliozzi, l’amateur beniamino del Circolo, è stato premiato come miglior dilettante.
La proprietà ha qui profuso ingenti risorse nelle cure intese a elevare la qualità del Campo. Ne ho avuto riscontro apprezzando il percorso al seguito dei giocatori. Risolto l’allagamento, nonostante le quotidiane piogge, i fairways erano praticabili. Certo, la solerzia degli addetti, i perfetti drenaggi, ma ancor più il tipo di essenza erbosa, la “bermuda grass” dall’apparato radicale
Il progetto del Campo, 27 buche adiacenti all’antica villa Emo Capodilista alle porte di Padova, è dell’inglese Tom MaCauley; rispecchia la scuola anglosassone, ed è molto rispettoso del paesaggio e dell’ambiente. Il Circolo, pur negli elevati standard tecnici, ha avuto riconfermata per il 2016 la Certificazione Ambientale Internazionale, il cui attestato è stato consegnato da Kelly Jerome, direttore GEO, proprio durante il Challenge, alla presenza delle autorità. Antonio Bozzi, vice presidente vicario della FIG, ha esternato la sua soddisfazione per un premio che: “….certifica l’impegno e la passione del club padovano per la difesa dell’ambiente. Un esempio, uno stimolo a crescere, anche per gli altri golf club……”.
Paolo Pilla
