La Cisl chiede maggiori controlli: "Coprono il nero"
VOUCHER, SETTE VOLTE IN PIÙ DAL 2012 NELLA MARCA
Nel 2015 usati quasi 2,7 milioni di buoni-lavoro in provincia
La maggior parte dei voucher, quasi un milione e mezzo, è utilizzata in varie attività, comprese l'industria e l'artigianato. Altro settori di larga diffusione sono il commercio, con quasi 417mila buoni in un anno, e il turismo, con 244mila. Oltre all'agricoltura, dove proprio nella Marca venne sperimentato il sistema, soprattutto per mettere in regola gli addetti della vendemmia: qui si sfiorano i 208mila buoni in un anno, pari al 7,5% del totale, quasi il doppio dell'incidenza regionale.
Il quadro dell'utilizzo di questi strumenti è stato tracciato dalla Cisl. Più conveniente dal punto di vista fiscale e contributivo per i datori di lavoro, la formula, tuttavia, rischia di avere pesanti conseguenze sul futuro dei lavoratori: secondo le stime del sindacato, un addetto pagato in prevalenza a voucher avrebbe bisogno di 126 anni e mezzo per maturare i requisiti per la pensione minima. L'organizzazione ha lanciato la campagna “Stop voucher!”, per porre l'attenzione sull'abuso di questo meccanismo di retribuzione. “Le finalità dei voucher sono state snaturate – denuncia il segretario geneale della Cisl Veneto, Onofrio Rota - e i buoni lavoro che tra il 2008 ed il 2011 avevano permesso di regolarizzare piccole prestazioni occasionali, come la vendemmia e la raccolta della frutta, che occupavano per qualche giorno studenti e pensionati oppure la distribuzione di volantini pubblicitari, si sono trasformati in uno strumento per coprire il lavoro nero e hanno incentivato la frammentazione dei rapporti di lavoro”
La Cisl ha attivato anche il numero verde 800 995 035 a cui i lavoratori pagati in voucher potranno raccontare la loro esperienza in piena riservatezza. Il dossier così creato verrà poi inviato al ministero del lavoro, alla Regione e all'Inps.
Questi numeri - ha commentato il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Franco Lorenzon - fanno capire che i voucher si sono rapidamente trasformati in nuovi strumenti di sfruttamento dei lavoratori precari e luogo di evasione contributiva e fiscale. Al Governo chiediamo il ripristino del concetto di 'occasionalità' cancellato dalla riforma Fornero, il monitoraggio permanente sull'utilizzo, l'innalzamento della quota dei contributi previdenziali al 27% e la tracciabilità"
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