Alle 20.30 all'auditorium S. Stefano anche il governatore Zaia
FARRA "PIGNORATA", STASERA L'INCONTRO PUBBLICO
Gli imprenditori delle aree: "Avevamo proposto un accordo"
FARRA DI SOLIGO - Questa sera l'incontro per fare chiarezza sulla vicenda che ha bloccato in toto l'attività del Comune di Farra di Soligo. Sarà presente anche il Governatore del Veneto Luca Zaia all'incontro pubblico organizzato per stasera alle 20.30 in auditorium Santo Stefano dall'amministrazione comunale per fare luce sulla vicenda delle aree PIP di Soligo e Col San Martino.
Intanto oggi è giunta una lettera dagli avvocati di buona parte dei lottizzanti delle aree PIP del Comune di Farra di Soligo, "loro malgrado protagonisti forzati della vicenda giudiziaria (ma soprattutto umana e sociale, aspetto questo che tanti, purtroppo, sembrano non considerare) divenuta negli anni, - dice il comunicato - e soprattutto oggi, tristemente famosa.
Quelli che oggi portano il marchio de “i lottizzanti” sono un gruppo di persone, che svolgono l’attività di imprenditori, che alla fine degli anni ‘90 è venuto a conoscenza di un bando emesso dal Comune di Farra di Soligo a mezzo del quale quest’ultimo poneva in vendita dei lotti di terreni nelle zone PIP, e che ha deciso di acquistare tali lotti accettando, quindi, le condizioni contenute nel bando stesso. Una di tali condizioni citava la pendenza di alcune cause civili alle quali alcuni dei precedenti proprietari dei terreni messi in vendita, gli “espropriati”, avevano dato vita, opponendosi all’espropriazione operata dal Comune di Farra di Soligo, prevedendo sul punto l’obbligo per gli acquirenti, in caso di soccombenza dell’Ente in tali vertenze, di garantire il medesimo. Allo scopo veniva imposto ai lottizzanti di prestare un’apposita fideiussione, che tutti hanno rilasciato, e che agli stessi veniva millantata non solo come sufficiente a coprire le somme che eventualmente avrebbero dovuto rimborsare al Comune, ma addirittura in più, posto che tale eventualità veniva prospettata come assolutamente remota. Oggi, invece, nella drammatica situazione di profonda crisi economica in cui tutti ci troviamo, viene richiesto ai lottizzanti il pagamento di un prezzo assurdo e totalmente ingiustificato, pari a più del doppio del costo dei terreni all’epoca dell’acquisto degli stessi: condizioni alle quali, ovviamente, gli stessi mai avrebbero concluso il contratto di compravendita con il Comune. Nonostante l’involontarietà della situazione in cui i lottizzanti si sono trovati e le difficoltà oggettive che tutti stiamo vivendo in questo momento, gli stessi hanno comunque deciso di invitare gli espropriati a sedersi al tavolo delle trattative, offrendo loro, non con pochi sforzi, una consistente, importante e reale somma di denaro, nel tentativo di chiudere una volta per tutte questa annosa vicenda, mossi da un forte senso di responsabilità, di civiltà, e per l’angoscia di lasciare senza lavoro e senza stipendio centinaia di famiglie. Si badi: la proposta dei lottizzanti è avvenuta nella piena consapevolezza della possibilità di contestare, con l’instaurazione di una moltitudine di procedimenti giudiziari, le pretese del Comune, il quale, aveva promesso agli stessi che non avrebbero dovuto pagare oltre a quanto già garantito con la fideiussione e che ha imposto le proprie condizioni senza possibilità di replica. La somma veniva proposta nella speranza di evitare di dover instaurare altri lunghi procedimenti, con grandissimi sforzi umani, ed è stata offerta a seguito di mesi e mesi di rilanci e trattative, per essere poi, improvvisamente, rifiutata. In tutta questa vicenda, che ora, a seguito del pignoramento effettuato dagli espropriati ha coinvolto un’intera comunità, tre paesi, bambini ed anziani, sconvolgendone le vite e la quotidianità, non è corretto che si taccia proprio questo, l’offerta che molti mesi prima di arrivare a tutto ciò i lottizzanti hanno fatto di porre fine ad una vicenda assurda, offrendo non chiacchiere ma soldi veri, nonostante questo richiedesse a tutti loro enormi sforzi economici ma soprattutto umani.”
Avv. Fulvio Andreola, anche per gli Avvocati Paolo Neri, Antonio Pinamonti, Davide Cester, Cristina Cittolin e Mauro Biasi, legali di aziende insediate sui PIP di Soligo e Col San Martino.