Morto a Venezia il dirigente che rese famoso il basket trevigiano
ADDIO BEPPE DE STEFANO, IL GM DELLA GRANDE BENETTON
Aveva 85 anni, ci regalò Kukoc, Del Negro e Rusconi
TREVISO - Ciao Beppe. Lunedì è morto a Venezia Beppe De Stefano. Il mondo della pallacanestro trevigiana piage uno dei suoi personaggi più famori. Fu lui, ai tempi della Benetton, a portare a Treviso stelle come Del Negro, Kukoc e Rusconi. Classe 1931, astigiano purosangue, De Stefano mosse i primi passi cestistici alla Libertas Asti dove resterà fino al 1955 quando passerà alla Riv Torino. Ci starà quattro anni, anche in A (in realtà la seconda serie dell’epoca) per tornare ad Asti agli inizi degli anni ’60 a dare una mano alla Libertas. Nel frattempo è stato più volte negli Stati Uniti per motivi di lavoro cogliendo l’occasione per stringere rapporti con alcune della franchigie Nba che rinsalderà molti anni dopo quando sarà gm della Benetton (in particolare con i San Antonio Spurs).
Nel 1966 è uno degli artefici della fusione tra Astense e Libertas sotto il nome di Saclà.
Alla vigilia della conclusione del ciclo torinese, passa alla Benetton dove riuscirà a vincere lo scudetto nel 1992, la Coppa Italia l’anno successivo e a raggiungere la finale di Eurolega. Risale a questi anni la decisione di Beppe di stabilirsi per qualche mese all’anno a Venezia, che diventerà poi la sua abituale residenza. Nel frattempo però torna ad Asti, alla fine degli anni ’90 e mette la sua esperienza al servizio del basket astigiano. Seguirà, in veste dirigenziale e soprattutto di grande saggio con una rara esperienza di mercato, la crescita della Cierre che salirà fino alla B1. Negli ultimi anni si era dedicato al golf. Era sposato con Marisa Goria da cui aveva avuto i figli Giacomo e Barbara, entrambi architetti.
Nella foto De Stefano è con Audie Norris, altro suo giocatore, a Venezia.