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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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"Iniziativa inappropriata e inopportuna per le imprese e per le donne"

CONGEDO MESTRUALE, UNINDUSTRIA TREVISO DICE NO

La presidente Piovesana boccia i permessi nei giorni del ciclo


TREVISO - Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso, si schiera contro l'ipotesi di un "congedo mestruale": la proposta di legge è stata presentata da alcune parlamentari, tra cui anche la deputata trevigiana Simonetta Rubinato, per riconoscere un permesso retribuito fino a tre giorni per le lavoratrici con disturbi durante il ciclo.
"Come donna, come imprenditrice e come presidente di Unindustria Treviso - afferma Piovesana - non posso non esprimere sorpresa e sconcerto per questa iniziativa che trovo del tutto inappropriata e inopportuna dal punto di vista delle imprese ma contraria anche all'interesse delle donne".
Ecco la prima motivazione della critica della presidente degli industriali della Marca: "L'inopportunità deriva dal fatto che questa disposizione determinerebbe, dal punto di vista organizzativo, problemi ingestibili per tutte le imprese e in particolare per quelle piccole e medie, che sono la prevalenza del nostro tessuto economico, e per quelle a prevalente occupazione femminile".
Ma, secondo Piovesana, ci sarebbero più svantaggi che vantaggi anche per le stesse operaie e impiegate: "La contrarietà all'interesse delle donne lavoratrici, invece, deriva dal fatto che la norma, se venisse approvata, introdurrebbe in realtà un forte elemento di discriminazione nell'accesso al lavoro a danno della popolazione femminile".
"Oggi esistono già più che sufficienti norme di legge e di contratto collettivo, volte a tutelare lo stato di malattia adeguatamente certificato, in capo sia alle lavoratrici che ai lavoratori - ribadisce la numero uno di Unindustria -. Introdurre nuove disposizioni in questo senso significherebbe ancora una volta aumentare costi e burocrazia, produrre inefficienze e favorire abusi".
L'associazione, assicura, è pronta a mobilitarsi: "Mi auguro che questa disposizione non trovi seguito ed accoglienza da parte del Parlamento e ci attiveremo tramite Confindustria affinché non passi questo ulteriore laccio a carico e in danno delle imprese pubbliche e private".