Il presidente Mion: "Fusione con Veneto Banca rimane strada importante"
POPVICENZA, PRIMI 6 MESI IN ROSSO PER 795 MILIONI
Sul risultato negativo, spiegano i vertici della banca, pesano gli effetti del recesso di Cattolica dagli accordi commerciali, l'incremento dei livelli di copertura dei crediti e gli accantonamenti a fronte del rischio di contenziosi con la clientela. Al netto di questi fattori, ha spiegato l'amministratore delegato Francesco Iorio, la perdita ammonterebbe a 85 milioni di euro.
Segnali positivi arrivano dalla raccolta diretta, che nonostante sia in ancora in flessione su base annua (a poco più di 20 miliardi totale), dal mese di maggio ha ripreso a crescere. Sul fronte della qualità del credito, la banca mostra un'incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti verso la clientela in peggioramento al 22,2% dai 21,13% di fine dicembre. I crediti deteriorati lordi si attestano a 9,4 miliardi, in aumento del 4,8% rispetto a fine dicembre.
FUSIONE - Iorio non ha escluso la posibilità con Veneto Banca, auspicando comunque "forme di collaborazione con Veneto Banca le più profonde possibile, sia in termini di sinergie di ricavo sia di costo". Il presidente Gianni Mion ha sottolineato come, se la fusione fosse avenuto già un paio di anni fa, quando era stata raccomandata da Bankitalia, le due banche "non avrebbero incontrato tutti i problemi che poi hanno avuto". "La strada della fusione e del ripensamento della banca del Veneto è ancora importante, bisognerà vedere in che modo", ha detto Mion, aggiungendo: "Se invece ci saranno delle soluzioni alternative, ben vengano, ma per il momento non ho consapevolezza che ci sia alcuna manifestazione di interesse".
ESUBERI - Il management sta lavorando all'elaborazione del nuovo piano industiale. Tra i punti anche un taglio al costo del personale. In questo senso, ha ammesso Iorio, "i 550 esuberi già previsti nel vecchio piano non saranno sufficienti". Il nuovo documento strategico dovrebbe essere pronto entro metà ottobre. Tre i pilastri: riduzione del costo del credito, miglioramento del cost income e il pieno rilancio commerciale per recuperare il rapporto fiduciario con il territorio.
CONTENSIOSO - Vola il contenzioso tra BpV e i clienti e soci in merito all'acquisto di azioni. Nel corso del primo semestre i reclami e i contenziosi promossi dalla clientela, ad esclusione di quelli relativi al 'capitale finanziato', sono più che raddoppiati, passando da 2.919 a 6.936. A fonte di richieste per 620 milioni sono stati contabilizzati ulteriori accantonamenti al fondo rischi e oneri per 94,4 milioni, portandone l'importo complessivo a 230,7 milioni. La cifra è ritenuta comunque sufficiente, dal momento che l'importo complessivo reclamato è calcolato sul valore massimo delle azioni (62,5 euro), ma - hanno spiegato i dirigenti della banca - "molti soci non hanno comprato a quel prezzo".
CATTOLICA - Popolare di Vicenza contesta il diritto di recesso dalla partnership esercitato negli scorsi giorni da Cattolica. Iorio ha inviato una lettera alla compagnia assicurativa, sostenendo che questa operazione "non era nella loro disponibilità". Il manager ha sottolineato di non non volere lo "scontro frontale"» e di aver registrato da parte di Cattolica una "disponibilità a sedersi al tavolo per vedere se un accordo commerciale può essere definito su basi nuove. Ma - ha aggiunto - non abbiamo limiti a sederci ad altri tavoli" per cercare nuovi partner.