Per la consegna, giovedì, cerimonia maori a Palazzo Bomben
L'ARTE DEGLI ANTIPODI CONTRIBUISCE ALL'IMMAGINE DEL MONDO
Mini-quadri dalla Nuova Zelanda nel progetto di Luciano Benetton
Con una cerimonia rituale gli artisti maori Ngahina Hohaia, Chris Bailey, Sally Smith e Priscilla Cowie, insieme a Rosa Maria Falvo, esperta d’arte contemporanea della regione Asia-Pacifico, segneranno il passaggio delle opere d’arte dai creatori alla cura del nuovo custode: Luciano Benetton, presidente della Fondazione Benetton Studi Ricerche.
In esposizione 210 opere, formato 10 per 12 centimetri, frutto della creatività di altrettanti artisti, coinvolti – come in tutte le collezioni del progetto mondiale – in nome della convivenza delle diversità espressive e del dialogo interculturale. Giovani talenti e maestri già affermati, provenienti da tutti i gruppi etnici che compongono il variegato melting pot neo-zelandese, che incrocia genti, discendenze e culture di origine europea (inglese, scozzese, tedesca, italiana), polinesiana, maori.
Imago Mundi, che ha già coinvolto oltre 120 Paesi e comunità native e 20.000 artisti, unisce: paesi dove il benessere è più sicuro a paesi in guerra, paesi storicamente contrapposti e divisi, minoranze etniche, invitando tutti a dialogare in nome dell’arte. Ne nasce un caleidoscopio – ardente, creativo, immaginifico – di tecniche, colori, correnti, ispirazioni. Un mosaico di storie, passioni, sogni, azioni e contraddizioni, dove ciascuna opera vive di luce propria ma al contempo diventa il tassello di un immaginario globale.
Gli artisti di Imago Mundi sono promossi internazionalmente attraverso i cataloghi, la piattaforma imagomundiart.com e la partecipazione a rassegne ed esposizioni, in collaborazione con istituti privati e pubblici, in tutto il mondo: da Venezia (Biennale Arte 2013; Fondazione Cini 2015) al Senegal (Biennale Dak’Art Off 2014); da Roma (Museo Carlo Bilotti, 2014/2015) a New Orleans (NOMA Museum, 2014/2015); da Vienna (Museo Belvedere & Winter Palace, 2015) a New York (Pratt Institute, Brooklyn, 2016).