Eccezionale interevento dell'equipe oculistica del Ca' Foncello
RICOSTRUITO L'OCCHIO CENTRATO DA UNA FUCILATA
Trentenne trevigiano era stato colpito da un pallino da caccia
“Il paziente – spiega Giuseppe Scarpa, direttore dell’Unità Operativa di Oculistica – in seguito ad un incidente di caccia, era stato colpito da pallini, di cui uno in particolare ha causato una estesa distruzione del guscio oculare, fuoriuscita di ampie parti dei tessuti profondi e estese emorragie in tutti i foglietti oculari. L’occhio, infatti, è stato lacerato e frammentato, attraversato da un proiettile che aveva lasciato un ampio foro di entrata e uno di uscita. Dopo i primi interventi al Pronto Soccorso, in collaborazione con l’Otorinolaringoiatria diretta dalla professoressa Maria Cristina Da Mosto, il trentenne è stato stabilizzato con un intervento d’urgenza volto a chiudere le ampie ferite. Ci siamo trovati di fronte ad un occhio in condizioni che generalmente consigliano di enuclearlo. Ma la giovane età del paziente ci ha imposto di percorrere quest’altra via”.
“Venerdì scorso abbiamo proceduto al secondo intervento - prosegue il medico – ricostruendo in un primo momento le pareti esterne, utilizzando anche tessuto trapiantato proveniente dalla banca degli occhi di Mestre, passando poi alla ricostruzione dell'iride e della pupilla. A questo punto è stato possibile drenare le estese emorragie interne e a livello della coroide fino a poter con cautela individuare il tessuto retinico e nervoso ancora presente ma completamente staccato e arrotolato su se stesso. Si è potuto quindi recuperare una parte di tessuto retinico che è stata distesa e riposizionata nella sua posizione anatomica normale con l'utilizzo di sostanze siliconiche. Si è trattato di un intervento piuttosto complesso ma la ricostruzione anatomica è riuscita. Il paziente non ha perso l’occhio com’era invece prevedibile, quindi almeno sul piano psicologico il risultato ottenuto è già importante. Per il momento vede luci e ombre, ora continueremo a lavorare sul recupero della funzionalità”.
All’equipe del dottor Scarpa sono giunte le congratulazioni del Direttore generale Francesco Benazzi: “Il risultato raggiunto con questo intervento – aggiunge - conferma l’elevatissimo livello del team di specialisti dell’Oculistica del Ca’ Foncello, in grado di affrontare situazioni di urgenza e di alta complessità tutti i giorni dell’anno 24 ore su 24, come richiesto dal ruolo di ospedale Hub di riferimento che l’Ospedale di Treviso è chiamato a svolgere dalla Regione Veneto. Ma non si tratta solo di urgenza: sono eseguiti, infatti, 6000 interventi di chirurgia oculare ogni anno, numero che pone il reparto al vertice nel Veneto insieme a quello del polo integrato ospedaliero - universitario di Verona. L’unità trevigiana rappresenta anche un presidio d’interesse nazionale nella lotta alle patologie retiniche in ogni fascia di età. In questo campo il numero di trattamenti eseguiti per il trattamento delle maculopatie supera i 3000 l’anno e il totale d’interventi di alta complessità di chirurgia vitreo retinica supera i 400 casi all’anno. Grazie a questa specificità, nell’ultima stesura delle schede Ospedaliere Regionali, il Reparto Oculistico di Treviso è stato riconosciuto centro di Riferimento per la diagnosi e terapia delle patologie retiniche”.
Oltre a ciò, in Oculistica, vengono eseguite a Treviso ogni anno oltre 27000 prestazioni ambulatoriali, come visite ed esami strumentali ad alta specificità, e oltre 17000 a Oderzo.