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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/142: ALLA CONQUISTA DELL'ESTREMO ORIENTE
Il campionato mondiale fa tappa a Shanghai, in Cina
Hideki Matsuyama è stato il trionfatore. Il ventiquattrenne giapponese di Ehime ha fatto storia, diventando il primo giapponese vincitore di un WGC. Con un totale di 265 colpi (66 65 68 66 -23), a 7 lunghezze dai secondi Henrik Stenson e Daniel Berger (272). Ha preso ben 29 birdies, ha cercato freneticamente di portare quel bottino a 30, ma l’ostacolo d’acqua alla 18 glielo ha precluso. Henrik Stenson, che è in testa alla classifica del Tour europeo, ha dovuto prestare attenzione a non finire dietro a Rory McIlroy ritenendolo il suo più grande rivale al campionato di fine stagione a Dubai, ma ha molto ammirato Matsuyama, e l’ha sommerso di elogi.
Ma andiamo per ordine, vediamo la prima giornata, che talvolta è significativa: Prende il comando lo svedese Rikard Karlberg, vincitore dell’Open d’Italia 2015, leader con 64 (-8), e sulla scia corre l’americano Rickie Fowler, secondo con 65 (-7). L’altro americano Daniel Berger, il giapponese Hideki Matsuyama, e lo scozzese Russell Knox campione uscente, sono terzi con 66 (-6). Qualche incertezza per il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre mondiale, 24° con 71 (-1), e soprattutto difficoltà per Dustin Johnson, numero due, 57° con 74 (+2) alla pari con l’inglese Danny Willett.
È nel secondo round che Matsuyama prende decisamente il sopravvento con -7 di giornata (65), mentre Molinari gioca due più di ieri (69).
Nella terza giornata Mitsushima mantiene il comando con ugual numero di colpi di Francesco, che regge saldamente il 4° posto con -4: segna cinque birdie e un bogey, l’azzurro, ed è affiancato da Bill Haas. Il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre mondiale, ha recuperato: ottavo con 207 (-9), ma non basterà per partecipare alla volata verso il titolo. Ancora prova in grigio per Dustin Johnson, numero due del World ranking, 43° con 218 (+2).
A vivacizzare il gioco, c’è il colpo del giorno di Matt Kuchar, autore di una "hole in one": ha centrato direttamente dal tee la buca 17, un Par 3 di 194 metri. La hole in one deve logicamente essere assistita da un po’ di fortuna, ma quello che assolutamente non può mancare è l’abilità.
E siamo alla conclusione: Mitsushima ha giocato bene tutti i round, ma si sentiva nervoso sul primo tee dell’ultimo giro. Un brillante ferro otto gli ha concesso il birdie, ed è tornata la calma. Alla otto non ha preso il fairway, è finito sul rough, e così alla 18, dov’è anche finito in acqua. È però riuscito a salvare il par, imbucando un lungo putt. Sul podio il primo posto è suo. Gli è stato chiesto se si sente pronto per il major: "Credo di essermi avvicinato alla possibilità di competere” ha detto. "Ho intenzione di iniziare a prepararmi seriamente”.
Francesco Molinari ha fatto un ottimo lavoro, è arrivato sesto (67 69 68 70 -14). Le sue giornate: Era venuto allo Shensan International sognando la sua seconda vittoria al Champions WGC-HSBC. Questo torneo, infatti, lo aveva già conquistato nel 2010 con (-19), e ora era tornato con il nuovo orgoglio della recente vittoria all’Open d’Italia. Anche il desiderio di un secondo consecutivo trionfo nell’European Tour, era forte.
"Un Campo in cui è importante una buona partenza", è la sua dichiarazione iniziale “la prima buca è dura questa settimana, con il vento". Era partito bene l’azzurro: sesto posto con 67 (-5). Ha poi concluso il suo turno il venerdì con tre birdie, e ne ha fatti sei di fila volando nel terzo round.
"Ho iniziato dove ho lasciato ieri" ha detto "È stato davvero un buon inizio, ho fatto anche alcuni buoni putt alla prima e alla terza. Poi i birdie si son persi”. Era convinto del suo gioco. "Continuo a prendere i fairway - ha detto sabato - Hideki sta un po' allungando il suo vantaggio; è stato bello per entrambi, ottenere un birdie all’ultima buca. Inizierà con un vantaggio di cinque-shot su di me, domani. Sarà difficile raggiungerlo, ma la mia partenza è da posizione decente. Sto giocando bene, ho solo bisogno di andare avanti un altro giorno. La priorità di domani sarà continuar a prendere i fairway, ma auspico anche buoni colpi al green con alcuni bei putt".
L’ultimo round lo ha giocato in terna con Ross Fisher e Rickie Fowler. Peccato quell’approccio così aggressivo alla buca 11, su un terreno ancora molto morbido dopo la recente pioggia; gli è costato Il giro finale in 70 (-2), con quattro birdie e due bogey. È comunque innegabile che l’azzurro abbia giocato un ottimo torneo (21 birdie), in buona prestazione. La sesta posizione con 274 (67 69 68 70, -14) gli ha garantito la discreta sommetta di € 213.156, garantendogli le spese.
Torniamo a Hideki Matsuyama. Ha subìto una intervista dopo l'altra, il dominatore, e ha posato per tutti i fotografi giapponesi che erano arrivati per vedere se il loro uomo era in grado di vincere un così grande evento. Ha manifestato il suo sentimento nelle parole commoventi pronunciate nei confronti dei suoi genitori. "Devo tutto a loro", non hanno mai voluto niente di più per me che la felicità nella carriera che ho scelto”.
Matsuyama cercava una pagina di storia a Sheshan, e l’ha trovata, diventando il primo giocatore giapponese a vincere questo importante evento, il World Golf Championship, e il secondo a vincere un titolo nella storia dell’European Tour. La sua grande prova, al primo titolo WGC, è sintetizzata dalle ultime 45 buche: Quindici birdie, nemmeno un bogey. Del montepremi di nove milioni e mezzo di dollari, ha ritirato un assegno di 1.620.000.
Paolo Pilla