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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/143: IN TURCHIA IL MIGLIORE È IL DANESE OLESEN
Manassero illude, poi rallenta all'ultimo round
Il Campo, aperto a novembre 2008, giace su una superficie di 260 acri (104 ettari) di brughiera e pineta. Le 18 buche da campionato svelano l’unicità di essere illuminate fino a notte avanzata. Hanno avuto un rating un po’ inusuale: Par 71, per 34 colpi sulle prime nove, e 37 sulle seconde. Il fairway è impegnativo e ondulato. A servizio dei giocatori, una club house da favola, inserita in un resort di lusso dove nulla può mancare di ciò che un turista possa desiderare. Tre laghi lo completano.
Inizia con un bel ritmo Matteo Manassaro, terzo con (66 -5), affiancato dallo spagnolo Jorge Campillo, dall’austriaco Bernd Wiesberger e dal cinese Haotong Li. Buon passo hanno tenuto anche Nino Bertasio, 21° con (69 -2), e Renato Paratore, 47° con (71- par). In vetta con (64 -7) il sudafricano George Coetzee, con alle spalle il danese Thorbjørn Olesen (65, -6). Danny Willett, campione Masters, ha lo stesso score di Bertasio.
Tiene alto il ritmo anche nel secondo giro Matteo Manassero, quarto posto con 134 colpi (66 68, -8). A condividere il suo score, lo svedese Joakim Lagergren, l’inglese David Horsey, il cinese Haotong Li. Han fatto qualche passo indietro Nino Bertasio 34° con 140 (69 71, -2), e Renato Paratore, 52° con 142 (71 71, par). Solitario in vetta il danese Thorbjorn Olesen (65 62, -15), con quell’eccellente 62 di giornata. Ha lasciato a sei colpi il thailandese Thongchai Jaidee e lo spagnolo Adrian Otaegui (-9). Al decimo posto con 136 (-6) lo spagnolo Pablo Larrazabal.
La terza giornata serba una piacevole sorpresa: Matteo Manassero, con il totale di 202 colpi (66 68 68, -11), guadagna due posizioni. Ora è al secondo posto, cosa importantissima. Se mantenesse la seconda posizione, che vale 712.329 euro contro 1.065.388 del primo, si garantirebbe l’accesso fra i primi 60 nel money list (anche nell’eventuale posizione di pari merito), e ancora, la partecipazione alle ultime due gare stagionali. È affiancato da quattro grandi: l’americano David Lipsky, il cinese Haotong Li, l’austriaco Bernd Wiesberger, e l’inglese David Horsey. Aveva raccolto quattro birdie al terzo giro, e se non fosse incappato in quel bogey alla 17, sarebbe stato da solo nella posizione d’onore.
Sempre in affanno l’inglese Danny Willett, numero due del money list, 48° come Bertasio.
A condurre, è il ventisettenne danese Thorbjørn Olesen, che non ha mai mostrato segni di cedimento. Con (-3 di giornata), stesso score di giornata di Manassero, chiude a (-18 totale), ed è ormai imprendibile.
Si arriva alla conclusione dell’Open, l’ultimo giro. Non è propizio per il nostro Matteo, che ci aveva dato speranza, quasi sicurezza. Dopo aver raggiunto la seconda posizione al terzo giro, l’azzurro ha incrociato una prestazione confusa: bene le prime nove buche dove uno dopo l’altro ha collezionato tutti par. Bene dicevo, non benissimo, perché l’efficace rendimento nel gioco lungo che gli ha garantito il par, non è stato sostenuto dal corto, in particolare dal putt. Le difficoltà palesate sulle prime nove buche hanno avuto ancor maggiore evidenza nelle seconde: Seppur con i due birdie messi a segno, è incappato in tre bogey e addirittura un doppio bogey. Il (+3) di giornata relega il nostro ventitreenne beniamino in 17esima posizione con lo score di (-8 totale), e gli fa perdere l’occasione d’inserirsi tra i primi 60 dell’ordine di merito che saranno ammessi al torneo finale di Dubai. È proprio un peccato, ha giocato benissimo qui in Turchia, ora si trova 69°. Ha fatto comunque una rimonta di nove posizioni rispetto al torneo precedente, vedremo l’ultimo appello la prossima settimana, nel Nedbank Golf Challenge a Sun City in Sud Africa. È da tempo ormai che i tifosi italiani lo seguono con la speranza che sia in grado di ritrovare quell’eccellenza che aveva fatto stupire il mondo.
Ottima la prestazione di Renato Paratore, finito 25° con tre birdie e un solo bogey, a un colpo da Manassero. Positiva anche la prova di Nino Bertasio, 43° con (-4) dopo gli odierni cinque birdie e tre bogey; ha centrato l’obiettivo di mantenere la carta per la stagione 2017. Non rientra tuttavia tra gli ammessi al prossimo Nedbank Challenge, dove ci saranno invece Manassero e Paratore, che cercheranno di raggiungere il traguardo di rientrare nei 60 aventi titolo alla sfida di Dubai, e accompagnare così Francesco Molinari, e rendere più consistente il gruppo degli azzurri.
Capitolazione per l’inglese Danny Willett, numero 2 del money list e Campione di Masters, 68°.
Era invece scontata la vittoria del 27enne danese Thorbjørn Olesen (-20), in vetta dal secondo giro, che ha firmato il quarto titolo nel tour superando di tre colpi l’inglese David Horsey e il cinese Haotong Li (-17), secondi a parimerito. Olesen ha ricevuto un assegno di 1.065.388 euro, su un montepremi di 6.360.000, ed è entrato nel top 10 della classifica Race to Dubai.
Terminato l’Open, si sono allegramente accese le luci su tutto il Campo, e decine di giocatori si sono cimentati in una gara notturna.
Paolo Pilla