Nella cerimonia, ripercorsa la storia del corpo nella ritirata di Russia
GLI ARTIGLIERI DI PIEVE DI SOLIGO DONANO UN DEFRIBILLATORE ALLA COMUNITĂ€
Consegnato all'associazione musicale Toti Dal Monte
Il presidente dell’Associazione Musicale, Pietro Furlan, ha espresso vivo apprezzamento e sincera gratitudine per il dono ricevuto.
Tra le autorità presenti, anche il vicesindaco Gianfranco Sec, il quale ha sottolineato che questo appuntamento non rappresentava unicamente una commemorazione celebrativa in occasione di Santa Barbara, ma aveva anche un significato sostanziale. Con il dono del defibrillatore si è fatto un regalo concreto ed utile alla comunità, dimostrando sensibilità sociale.
Ospite della serata, anche lo storico Giuseppe Perin: lo studioso ha ripercorso la storia degli Artiglieri, il loro valore, il loro sacrificio, rammentando che l’Artiglieria è sempre stata presente, dando supporto, copertura e vigore a tutti i reparti, nello specifico parlando della battaglia di Nikolajewka. Ha espresso un po' di rammarico nel rilevare che da parte di alcuni giornalisti e scrittori non è mai stato riportato in maniera adeguata il ruolo fondamentale degli Artiglieri, non dando il dovuto risalto e merito a questa arma, sempre collocata in secondo piano.
A chiusura della serata è stato proiettato un filmato che ricordava dopo 73 anni, il ripiegamento dell’Armir (Armata Italiana in Russia). Il presentatore ha giustamente sottolineato che, molti soldati non tornarono e furono sepolti in fosse comuni, come quella ritrovata a Snikhovo l’estate scorsa. Dai primi scavi sono state rinvenute piastrine, bottoni, monete identificative anche di soldati italiani. Le autorità competenti si stanno impegnando per riportare in Patria i resti mortali e dare ai Caduti una degna ed onorevole sepoltura.
Numerose le attestazioni di viva commozione e partecipazione da parte del pubblico intervenuto unitamente agli alunni della quinta classe elementare di Solighetto, i quali hanno recitato la poesia di Giuliano Penco "Frammento Fronte Russo 1943".
Diego Berti