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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

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Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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La nostro rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla

PILLOLE DI GOLF/149: IL RITORNO DELLA "TIGRE"

Tiger Woods di nuovo in campo dopo i guai alla schiena


NEW PROVIDENCE - La notizia tanto attesa: Eldrick Tont Woods, detto Tiger, è tornato finalmente in campo. Ha scelto Hero World Challenge, giocato sul percorso dell’Albany Resort a New Providence nelle Bahamas, dall’uno al 4 dicembre. Il torneo, organizzato dallo stesso Woods attraverso la sua Fondazione, è un agone che Tiger organizza ogni anno a dicembre, cui possono partecipare: il campione in carica, i vincitori di stagione dei quattro maggiori tornei PGA, i primi undici giocatori dalla classifica mondiale, e due selezionati dalla Fondazione; in totale diciotto giocatori, la crema dei Campioni.
A seguito di tre interventi alla schiena, Tiger ha fatto ritorno dopo intensi allenamenti, perché, come ha detto lui stesso, sarebbe tornato solo quando si fosse sentito pienamente competitivo. Compie quarantuno anni questo mese, essendo nato a Cypress, in California, il 30 dicembre 1975.
Era sceso molto in basso nella classifica mondiale, all’879° posto, e per essere ammesso a questa gara, ha dovuto chiedere l’invito, che non gli è stato certo rifiutato.
Difensore del titolo è Bubba Watson, e tra i tanti in grado di impedirgli un bis non c’è sicuramente Woods, delle cui condizioni di forma si sa ancora poco. Maggiori possibilità sono per lo svedese Henrik Stenson numero uno europeo.
Superati i tormenti fisici, Tiger ha ritrovato la fiducia e non ha perso la voglia di stupire: “Mi sento pronto. Ora posso eseguire tutti i colpi possibili e ho il pieno controllo di tutti i gesti tecnici” erano le sue parole prima del torneo. Il ruolo di vice capitano del Team USA sostenuto nella recente Ryder Cup, gli ha riacceso il sacro fuoco, ora che sembra aver superato i suoi problemi. La gioia dei milioni di fan era però accompagnata da una buona dose di cautela. Troppe volte, infatti, l’entusiasmo per il ritorno all’attività del campione era stato smorzato da qualche stop inatteso. Lo scorso ottobre, ad esempio, dopo aver annunciato il rientro in gara nel Safeway Open, Woods spiazzò tutti con un forfait a pochi giorni dalla gara. Alla base del ripensamento, la poca fiducia nel proprio gioco. Impossibile ora una nuova retromarcia, la tigre vuol tornare a ruggire, arricchire la sua mirabile bacheca di trofei: settantotto titoli sul PGA Tour e quattordici affermazioni nei Major. Con tale palmares non deve stupire che il suo nome sia stato per anni in cima alla lista degli sportivi più pagati. E anche nel 2016, nonostante la prolungata assenza dai campi, il 40enne californiano si è assestato al 12° posto nell’elenco degli atleti più ricchi, stilato dalla rivista Forbes. Tiger, uomo di talento, di eccessi, di scandali, non vuole abdicare. Se ritrova la continuità di rendimento che l’ha sempre contraddistinto, potrebbe ancora puntare a dei primati che lo incoronerebbero primatista assoluto del golf. La dichiarazione di Woods a commento del suo ritorno: "È vero, in alcuni momenti ho pensato al ritiro. …... in questi mesi di stop ho sentito l’affetto di tante persone …. che mi hanno incoraggiato a rientrare in campo. È bello essere qui: cercherò di dare il massimo ….. Ci sono ancora delle incognite, ma saprò dare delle risposte giorno per giorno a me stesso e a chi mi segue. È certo che voglio giocare a lungo o, almeno, fin quando il fisico me lo permetterà".
Primo giro: Tiger Woods, con luci e ombre. Ha espresso un bel gioco nelle prime otto buche, poi il calo, e un brutto finale. Ha iniziato con quattro birdie, poi due bogey alla nove e alla undici, birdie alla quindici, poi una palla ingiocabile e una in acqua hanno significato doppio bogey alla sedici e alla diciotto, termina 17°. Bene nel gioco corto, deve lavorare su quello lungo, del resto, qualche sbavatura era prevedile.
Nel secondo giro della gara che segna il suo ritorno in campo, "la tigre" ha dato spettacolo. Con un 65 (-6) ha rilanciato le sue ambizioni di un rientro alla grande, portandosi dal 17° al nono posto, affiancato dallo svedese Henrik Stenson e dallo statunitense Rickie Fowler. Oggi c’è stato il ritiro dell’inglese Justin Rose, campione olimpico. Tiger Woods ha espresso brani di gioco vecchia maniera e ha condotto il giro con sette birdie senza bogey. "Ho cambiato tante cose - ha detto - e mi sono ispirato ad alcuni movimenti che facevo da ragazzo……. non sollevo più pesi e non corro: nei primi anni di carriera percorrevo circa 30 miglia la settimana e queste cose sono state la causa dei miei guai. …... non carico più la colonna vertebrale come facevo un tempo, ma non ho problemi di morbidezza o flessibilità. Devo solo trovare stabilità”.
Terzo giorno: dopo una grande partenza, qualche problema nel finale: cinque birdie e un bogey sulle prima sette buche; un altro birdie alla 11, poi le cose sono completamente cambiate con due bogey e un doppio bogey, a fronte di un solo birdie, per il 70 (-2). Rimane a metà classifica.
Nel giro finale, Woods cede, con (76 +4). Ha iniziato con bogey e doppio bogey; ha poi reagito con tre birdie di fila, ma nel rientro, come accaduto nel primo e terzo giro, ha ceduto con due bogey e due doppi bogey contro due birdie. Finisce 15°, con 284 colpi (73 65 70 76, -4).
Ha vinto il giapponese Hideki Matsuyama con (270 -18), due colpi di vantaggio sul secondo, lo svedese Henrik Stenson (272, - 16) numero uno europeo, ed è stato gratificato con un milione di dollari, su un montepremi di 3.500.000.
Tiger Woods Ha fatto vedere tante belle azioni, segno che il bel gioco ancora c’è, ma le sue migliori prestazioni si son viste sempre sulle prime nove buche, quando era fresco. Questo ha evidenziato problemi di tenuta fisica, abbastanza naturali dopo 16 mesi di stop a seguito degli interventi chirurgici. Il suo rientro ha comunque sollecitato l’entusiasmo di molti, tanto che nel terzo turno, si leggeva sui social la previsione di possibile Campione Masters 2017.
"È bello essere stato di nuovo in campo - ha detto - cercando di battere i migliori giocatori del mondo. È una cosa che mi ha reso molto felice, anche se ho perso. Ho sofferto molto nel lungo periodo di stop, in alcuni momenti ho pensato di non poter tornare, ma adesso devo solo avere pazienza per arrivare a condizioni migliori".
Paolo Pilla