ASCOLTA IL SERVIZIO ON-LINE |
La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/152: IN SUDAFRICA, EDO MOLINARI TRA I PROTAGONISTI
Nella tappa "australe" dell'European Tour si impone l'inglese Storm
Per Molinari e Bertasio è la terza fatica stagionale, e dopo l’uscita al taglio in Australia, sono entrambi protesi a migliorare la loro posizione. Per Philip Geerts, nato a Nairobi e ora azzurro appartenente al Parco di Roma, c’è la grinta con cui si è fatto onore entrando nel field al secondo posto, (67-5). A brillare, c’è ovviamente il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, determinato a riconquistare la posizione di leader del world ranking. Numerosi e forti sono i sudafricani, che giocano in casa, e che sono al seguito delle due glorie Ernie Els e Retief Goosen, nonché del campione uscente Brandon Stone.
L’esordio vede un Edoardo Molinari impegnato, che raggiunge un onorevole 43° posto con 71 colpi (-1). Più alti invece i punteggi per il dilettante Philip Geerts, 112°, e per Nino Bertasio, 147°. Non hanno indugiato nel partire all’attacco i sudafricani, con al comando Keith Horne e Trevor Fisher jr, 66 (-6). Rory McIlroy, il grande favorito, è in terza posizione, ed è deludente il giocatore di casa più atteso, Ernie Els, 96°.
Buona anche la seconda giornata per Edoardo Molinari, 35° con 141 colpi (71 70, -3), ha guadagnato otto posizioni. La classifica è provvisoria perché il secondo giro è stato sospeso con 45 giocatori ancora in campo, ma la sorte è ormai segnata per gli altri due azzurri che presumibilmente usciranno al taglio nella conta definitiva: il dilettante Philip Geerts, e Nino Bertasio, che alla valutazione provvisoria sono rispettivamente 111°, e 146°. Prende il comando l’inglese Graeme Storm, che con 63 colpi (-9) ha eguagliato il record del percorso. Si trova a due colpi di vantaggio dallo statunitense Peter Uihlein e dai sudafricani Jbe Kruger e Trevor Fisher jr. Solo in quinta posizione il nordirlandese Rory McIlroy.
È eccellente il gioco nel terzo round di Edoardo Molinari: Con 63 colpi (-9), tocca a lui oggi eguagliare il record del Campo sudafricano. Il parziale di -12 gli bonifica 33 posizioni, sale dal 38esimo al quinto posto. Per conquistare il primato odierno, Molinari ha condotto un gran gioco messo in risalto da nove birdie, di cui cinque di fila, e neanche un bogey. Come previsto, sono purtroppo usciti al taglio, seppur recuperando qualche posizione, gli altri due azzurri Philip Geerts, 108° e Nino Bertasio, 141°. Leader rimane l’inglese Graeme Storm, di successo a respingere il risoluto assalto del nordirlandese Rory McIlroy, che per un tratto lo aveva raggiunto, e che si è poi piazzato al secondo posto. Si sono messi in luce anche l’altro inglese Jordan Smith e il sudafricano Jbe Kruger, terzi. Nell’aria, odore di battaglia per domani.
Ed ecco il finale: Ottima prova di Molinari, che si aggiudica la settima piazza con 275 colpi (-13). La vittoria è andata a sorpresa all’inglese Graeme Storm (-18), che ha superato il nordirlandese Rory McIlroy con un par alla terza buca di spareggio, e si è messo in tasca un assegno di 164.409 euro.
Con questa seconda persuasiva prestazione, Edoardo ha manifestato la ripresa che molti attendevano, a cominciare dal suo Circolo, il Golf Asiago, che se lo tiene stretto. Il successo gli è arrivato con quel 63 (-9) nel terzo giro, riuscendo poi a mantenersi in alta classifica con un 71 (-1) effetto dei tre birdie che hanno neutralizzato i due bogey.
Laurea in ingegneria al Politecnico di Torino, Edoardo Molinari, ha avuto una brillante carriera amatoriale; professionista dal 2006, ha proseguito con i suoi successi vincendo numerosi Open; nel 2010 ha contribuito con il fratello minore Francesco alla conquista della Ryder Cup al Celtic Manor in Galles.
Il torneo del Sudafrica significa la sua ripresa concreta del gioco, dopo l’operazione al polso che ha dovuto subire nel 2013. La carta per partecipare all’European Tour se l’è conquistata a novembre, arrivando secondo nella finale di qualificazione allo Stadium Course di Girona in Spagna.
Mi sta bene che una parte di quel montepremi di 1.035.000 euro, sia andata anche a lui.
Paolo Pilla